IL LIBRO BIANCO DELLA COMUCAZIONE EUROPEA
Archivio > Anno 2006 > Maggio 2006
di Giulia MUROLO (Infopoint del Consiglio Regionale della Puglia)
Il
1° febbraio la Commissione europea ha pubblicato il «Libro Bianco della
Comunicazione europea», documento COM(2006) 35 def., che definisce i
nuovi criteri della politica dell’Unione europea in questo settore.
Questo
documento rappresenta il momento di passaggio tra la strategia
d’informazione del passato, incentrata solo sulle istituzioni, e una
nuova stagione finalmente proiettata sul cittadino.
Il Libro Bianco ha infatti l’obiettivo principale di esplicitare i nuovi orientamenti nella politica europea della comunicazione e di invitare tutte le parti in causa a contribuire con le loro idee a formare il nuovo dibattito politico europeo. Esso si propone di coinvolgere i governi e le organizzazioni degli Stati membri a tutti i livelli in virtù di una prospettiva di lungo termine che abbia come obiettivo il rilancio della politica di comunicazione.
La discussione avviata dal Libro Bianco prende le mosse dal precedente «Piano di Azione» che la Commissione ha elaborato lo scorso anno – documento SEC(2005) 985 def. del 20 luglio 2005 –. In questo importante documento si definivano in modo dettagliato le misure specifiche per migliorare il modo di comunicare con i cittadini: potenziare gli uffici di rappresentanza della Commissione, migliorare il coordinamento e la pianificazione della politica europea, riflettere sulle lingue utilizzate e creare più punti d’accesso per i cittadini.
Al Piano di Azione si è collegato successivamente il c.d. «Piano D» – documento COM(2005) 494 def. del 13 ottobre 2005 –, che ha definito quali finalità e quali compiti l’Unione europea dovrebbe svolgere per coinvolgere i cittadini in un dibattito ad ampio raggio. Nel preparare questo documento, la Commissione ha tenuto conto delle raccomandazioni contenute nella risoluzione del Parlamento europeo n. 2004/2238 (c.d. Relazione Herrero) sulla strategia d’informazione.
La Commissione con il Piano D ha inteso promuovere, per l’appunto, la Democrazia, il Dialogo e il Dibattito, considerati valori fondanti di una democrazia sana che riduce le distanze tra cittadini e istituzioni attraverso la promozione di politiche decentrate.
Il Libro Bianco si divide in due parti. Nella prima parte viene illustrato il parere della Commissione su come dovrebbe essere svolta la nuova politica di comunicazione dell’UE e gli obiettivi da raggiungere. Nella seconda parte, invece, si individuano i settori chiave nei quali realizzare le azioni future della politica europea di comunicazione.
Si può affermare come, con la pubblicazione del Libro Bianco, la comunicazione entri a pieno titolo nel novero delle politiche europee, sulla base della diffusa impressione che in questo àmbito occorra fare di più a causa dei limiti posti ai cittadini dalle strategie del passato. In particolare, la Commissione propone un nuovo approccio alla comunicazione che si basi sul dialogo autentico tra i cittadini e i responsabili delle istituzioni, affidando ai rappresentanti degli Stati membri un nuovo ruolo. Le istituzioni nazionali diventano infatti la nuova leva per potenziare il dibattito tra i cittadini e tra i cittadini e i media.
Un ruolo importante può essere svolto dai nuovi mezzi di comunicazione, strumenti attraverso i quali i cittadini europei possono conoscere e scambiare idee su temi di interesse comune. A tal proposito, la collaborazione con i media permetterà ai temi europei di essere oggetto di dibattito e dialogo anche a livello regionale e locale, e ciò sarà possibile se le istituzioni miglioreranno il rapporto con i media; da notare che questo nuovo indirizzo ha involontariamente eliminato o quantomeno ridotto il c.d. divario digitale, legando lo sviluppo della democrazia nell’Unione europea alla migliore utilizzazione delle tecnologie dell’informazione.
L’ultimo obiettivo del Libro Bianco riguarda la necessità di stimolare il dibattito al fine di creare una più compiuta opinione pubblica europea.
Il documento in esame rappresenta il primo passo per costruire la nuova immagine dell’Europa come patrimonio condiviso, un modo per riflettere sulle modalità di dialogo e confronto tra istituzioni e cittadini. Il Libro Bianco, infatti, è il segno tangibile della rinnovata volontà delle istituzioni europee di creare nuovi spazi di democrazia, nella convinzione che i cittadini abbiano il diritto di saper ciò che fanno le istituzioni e il motivo per cui lo fanno. Se migliore sarà la comunicazione, i cittadini europei potranno far sentire di più e meglio la propria voce e conseguentemente influenzare il dibattito politico all’interno dell’Unione.
Si ricorda che la consultazione del Libro Bianco può avvenire non solo attraverso i normali canali istituzionali ma anche attraverso il relativo un sito Internet plurilingue all’indirizzo http:/europa.eu.int/communication_white_paper.
Il Libro Bianco ha infatti l’obiettivo principale di esplicitare i nuovi orientamenti nella politica europea della comunicazione e di invitare tutte le parti in causa a contribuire con le loro idee a formare il nuovo dibattito politico europeo. Esso si propone di coinvolgere i governi e le organizzazioni degli Stati membri a tutti i livelli in virtù di una prospettiva di lungo termine che abbia come obiettivo il rilancio della politica di comunicazione.
La discussione avviata dal Libro Bianco prende le mosse dal precedente «Piano di Azione» che la Commissione ha elaborato lo scorso anno – documento SEC(2005) 985 def. del 20 luglio 2005 –. In questo importante documento si definivano in modo dettagliato le misure specifiche per migliorare il modo di comunicare con i cittadini: potenziare gli uffici di rappresentanza della Commissione, migliorare il coordinamento e la pianificazione della politica europea, riflettere sulle lingue utilizzate e creare più punti d’accesso per i cittadini.
Al Piano di Azione si è collegato successivamente il c.d. «Piano D» – documento COM(2005) 494 def. del 13 ottobre 2005 –, che ha definito quali finalità e quali compiti l’Unione europea dovrebbe svolgere per coinvolgere i cittadini in un dibattito ad ampio raggio. Nel preparare questo documento, la Commissione ha tenuto conto delle raccomandazioni contenute nella risoluzione del Parlamento europeo n. 2004/2238 (c.d. Relazione Herrero) sulla strategia d’informazione.
La Commissione con il Piano D ha inteso promuovere, per l’appunto, la Democrazia, il Dialogo e il Dibattito, considerati valori fondanti di una democrazia sana che riduce le distanze tra cittadini e istituzioni attraverso la promozione di politiche decentrate.
Il Libro Bianco si divide in due parti. Nella prima parte viene illustrato il parere della Commissione su come dovrebbe essere svolta la nuova politica di comunicazione dell’UE e gli obiettivi da raggiungere. Nella seconda parte, invece, si individuano i settori chiave nei quali realizzare le azioni future della politica europea di comunicazione.
Si può affermare come, con la pubblicazione del Libro Bianco, la comunicazione entri a pieno titolo nel novero delle politiche europee, sulla base della diffusa impressione che in questo àmbito occorra fare di più a causa dei limiti posti ai cittadini dalle strategie del passato. In particolare, la Commissione propone un nuovo approccio alla comunicazione che si basi sul dialogo autentico tra i cittadini e i responsabili delle istituzioni, affidando ai rappresentanti degli Stati membri un nuovo ruolo. Le istituzioni nazionali diventano infatti la nuova leva per potenziare il dibattito tra i cittadini e tra i cittadini e i media.
Un ruolo importante può essere svolto dai nuovi mezzi di comunicazione, strumenti attraverso i quali i cittadini europei possono conoscere e scambiare idee su temi di interesse comune. A tal proposito, la collaborazione con i media permetterà ai temi europei di essere oggetto di dibattito e dialogo anche a livello regionale e locale, e ciò sarà possibile se le istituzioni miglioreranno il rapporto con i media; da notare che questo nuovo indirizzo ha involontariamente eliminato o quantomeno ridotto il c.d. divario digitale, legando lo sviluppo della democrazia nell’Unione europea alla migliore utilizzazione delle tecnologie dell’informazione.
L’ultimo obiettivo del Libro Bianco riguarda la necessità di stimolare il dibattito al fine di creare una più compiuta opinione pubblica europea.
Il documento in esame rappresenta il primo passo per costruire la nuova immagine dell’Europa come patrimonio condiviso, un modo per riflettere sulle modalità di dialogo e confronto tra istituzioni e cittadini. Il Libro Bianco, infatti, è il segno tangibile della rinnovata volontà delle istituzioni europee di creare nuovi spazi di democrazia, nella convinzione che i cittadini abbiano il diritto di saper ciò che fanno le istituzioni e il motivo per cui lo fanno. Se migliore sarà la comunicazione, i cittadini europei potranno far sentire di più e meglio la propria voce e conseguentemente influenzare il dibattito politico all’interno dell’Unione.
Si ricorda che la consultazione del Libro Bianco può avvenire non solo attraverso i normali canali istituzionali ma anche attraverso il relativo un sito Internet plurilingue all’indirizzo http:/europa.eu.int/communication_white_paper.