IL PROGETTO GALILEO: UNA NUOVA PROSPETTIVA DI SVILUPPO PER L’EUROPA - Sud in Europa

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IL PROGETTO GALILEO: UNA NUOVA PROSPETTIVA DI SVILUPPO PER L’EUROPA

Archivio > Anno 2002 > Maggio 2002
di Teresa Maria MOSCHETTA    

Quanto più l’Europa diventerà competitiva nel settore dell’alta tecnologia, tanto più numerose saranno le opportunità occupazionali di alto valore. Con queste parole, nel giugno 1999, il Consiglio europeo di Colonia auspicava lo studio di un sistema di navigazione satellitare europeo, individuandone la fondamentale importanza strategica. Tale auspicio, oggi, sta trovando attuazione nella realizzazione del progetto Galileo. Il 26 marzo, i Ministri dei Trasporti UE, seguendo gli orientamenti espressi dal Consiglio europeo di Barcellona del 15 – 16 Marzo 2002, hanno deciso all’unanimità di stanziare 450 milioni di Euro che, aggiunti ai 100 milioni di Euro autorizzati dal Consiglio e ai 550 milioni di Euro provenienti dall’Agenzia Spaziale Europea, permetteranno di dare il via alla prima fase di sviluppo del sistema di navigazione satellitare europeo. Tale ambizioso progetto, che dovrebbe consentire all’Europa di competere in questo delicato settore con il Global Positioning System (GPS) americano, prevede, entro il 2008, il lancio in orbita circolare intorno alla Terra di trenta satelliti che da un’altitudine di ventiquattromila chilometri offriranno la possibilità di individuare l’esatta posizione di un oggetto sulla Terra con un scarto massimo di quattro metri. È, inoltre, prevista la costruzione di 14 stazioni al suolo in varie parti del globo preposte, in collegamento con la stazione centrale europea, al controllo della posizione dei satelliti e del loro funzionamento. Il sistema di navigazione satellitare Galileo contribuirà a migliorare la gestione del traffico aereo, ferroviario e stradale e troverà applicazione nel settore dell’agricoltura, della pesca e della protezione civile, nelle attività di ricerca di nuovi bacini petroliferi e nella realizzazione di opere pubbliche. Sono, invece, esclusi impieghi in ambito militare. Il progetto, così delineato, dovrà divenire operativo a partire dal 2008. La sua realizzazione si articolerà in due fasi essenziali. Nella prima fase, di durata quadriennale (2002-2005) si procederà alla progettazione dei satelliti e delle componenti terrestri e alla verifica del sistema orbitale. Nel successivo biennio (2006 – 2007) si provvederà alla costruzione ed al lancio dei satelliti ed alla installazione delle basi di terra. Il costo dell’operazione viene stimato tra i 3,2 e i 3,4 miliardi di Euro per la copertura del quale sono previsti anche finanziamenti privati. O meglio, nella prima fase, quella di sviluppo, gli oneri finanziari saranno ripartiti tra l’Unione Europea e l’Agenzia Spaziale Europea, mentre nella seconda fase il contributo pubblico sarà ridotto ad un terzo del bilancio preventivo complessivo mediante la copertura dei rimanenti due terzi con fondi privati. La medesima ripartizione di interventi tra pubblico e privato si riscontra anche nelle previsioni sulla gestione delle diverse fasi di attuazione del progetto. La gestione della prima fase sarà, infatti, affidata ad una società interamente pubblica che dovrà mettere a punto i bandi di gara per la selezione del consorzio privato incaricato di procedere, nella seconda fase, alla costruzione ed al lancio dei satelliti.
Grande è l’entusiasmo per questa nuova prospettiva di sviluppo per l’Europa, che dovrebbe portare alla creazione di centocinquantamila posti di lavoro e dovrebbe assicurare un fatturato annuo di dieci miliardi di Euro. Grazie al progetto Galileo, infatti, l’Europa disporrà di nuove infrastrutture con le quali poter accedere a nuovi mercati commercializzando merci, macchinari e servizi, attualmente prodotti in via esclusiva da industrie statunitensi, e ampliando, in tal modo, la propria concorrenzialità a livello mondiale.
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