LIFE+: NUOVO STRUMENTO FINANZIARIO A FAVORE DELL’AMBIENTE
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di Micaela FALCONE
Nel
corso degli ultimi anni l’impegno dell’Unione europea a favore
dell’ambiente si è concretizzato in molteplici interventi che hanno
consentito l’integrazione della tutela ambientale con gli obiettivi
delle strategie di Lisbona e Goteborg, tese ad implementare una economia
europea in grado di affiancare efficacemente la crescita e la coesione
sociale allo sfruttamento razionale e alla gestione sostenibile delle
risorse naturali, riducendo progressivamente gli impatti negativi di
tale sviluppo sull’ecosistema. A sostegno delle iniziative avviate sulla
base dei programmi d’azione ambientale, in particolare del vigente VI
Programma intitolato “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta”
(adottato con decisione 1600/2002/CE), i crescenti finanziamenti
stanziati dalla Comunità a favore dell’ambiente hanno significativamente
contribuito a realizzare gli strumenti necessari ad affrontare la
difficile sfida di garantire che i principali target di crescita
risultino integrati sistemicamente con gli obiettivi fissati in campo
ambientale, relativi alla riduzione del cambiamento climatico e della
perdita di biodiversità, al miglioramento della salute e qualità della
vita, alla gestione sostenibile delle risorse e al riciclaggio dei
rifiuti. Va ricordato, infatti, che inizialmente la politica ambientale
dell’UE era finanziata esclusivamente dagli Stati membri, attraverso
investimenti che nel tempo si sono rivelati inadeguati a realizzare i
necessari interventi di carattere transfrontaliero. È così maturata la
consapevolezza dell’esigenza di una piattaforma finanziaria predisposta
dall’UE sulla quale fondare, programmare e realizzare iniziative a medio
e lungo termine dirette a ridurre il degrado am-bientale attraverso
l’implementazione di attività di ricerca, innovazione e sviluppo delle
tecnologie ambientali in tutti gli Stati membri. A tal fine l’UE ha
progressivamente adottato diversi ed articolati programmi finanziari
suddivisi per settori di intervento e coordinati dalla DG Ambiente con
il supporto informativo della Agenzia Europea dell’Ambiente, che hanno
integrato e supportato le iniziative nazionali portando a risultati
apprezzabili. Rilevante, tra questi, è il programma LIFE (Financial
Instrument for Environment), istituito con Reg. CEE 1655/2000 al fine di
contribuire all’integrazione degli aspetti ambientali nelle diverse
politiche comunitarie, suddiviso in tre sezioni tematiche: Ambiente,
Natura, Paesi Terzi. Attraverso il cofinanziamento di progetti pilota e
progetti dimostrativi il programma LIFE ha finora contribuito
significativamente ad incentivare la sperimentazione di nuove tecnologie
in ambito ambientale, mirando a colmare, attraverso la allocazione di
circa 640 milioni di euro, le lacune esistenti tra i risultati delle
attività di ricerca e sviluppo e la loro applicazione su ampia scala
(technology transfer). Accanto al LIFE, numerosi programmi di tutela
dell’ambiente si occupano di diverse aree tematiche inerenti a sviluppo
urbano sostenibile (come l’Agenda 21 locale per interventi su scala
sub-nazionale), promozione delle ONG ambientaliste e supporto per le
autorità locali e regionali, risparmio energetico (come i programmi
“Energia Intelligente per l’Europa” e i progetti SAVE II, ALTENER) e
trasporti “puliti” (progetto STEER a carattere generale ed il recente
CUTE - Clean Urban Transport for Europe), conservazione degli habitat
naturali e dei boschi (programma Forest Focus), scambio di buone
pratiche con i paesi mediterranei (tra gli altri il COOPENER projects
sull’energia), tutti in linea con le indicazioni fornite dal quadro
generale del citato VI Programma d’azione ambientale 2002 - 2010.
Tuttavia, le valutazioni condotte sulla base delle esperienze acquisite
con la realizzazione di questi programmi hanno evidenziato, a fronte dei
positivi risultati raggiunti, rilevanti difficoltà di gestione e
coordinamento, dal momento che ciascun programma e strumento finanziario
comporta procedure di applicazione e amministrazione differenti. Queste
considerazioni, anche in vista dello scadere del programma LIFE, hanno
fatto emergere l’esigenza di razionalizzare, semplificare e raggruppare
gli attuali programmi di sostegno destinati all’ambiente sulla base di
nuovi obiettivi politico-strategici in campo ambientale in un unico
strumento di assistenza, ancora in corso di elaborazione. Tale progetto,
che si inserisce nel quadro delle prospettive finanziarie delineate
dalla Commissione per il periodo 2007-2013 (COM(2004)101 e
COM(2004)487), rappresenta il principale punto di forza ed il carattere
innovativo dell’attuale approccio delle istituzioni comunitarie alle
problematiche ambientali, poiché consentirà di snellire e rendere più
trasparente il processo decisionale, attraverso un unico complesso di
regole relative alle procedure di finanziamento ed attuazione. Pertanto,
se da un lato si intende riunire alcuni dei programmi esistenti,
dall’altro, è prevista l’assegnazione di obiettivi di tutela ambientale
anche ad altre politiche comunitarie, distribuendo diversamente alcuni
dei settori di intervento in passato compresi nei programmi ambientali:
la componente relativa alle tecnologie ambientali e all’innovazione
eco-compatibile dell’attuale programma LIFE, ad esempio, sarà integrata
nel Programma quadro sulla Competitività, mentre i contributi alle
convenzioni internazionali in campo ambientale saranno integralmente
assegnati ai fondi di assistenza esterna. Nell’ottica di questa
riorganizzazione degli strumenti finanziari per la politica ambientale,
il 27 giugno scorso il Consiglio ha adottato a maggioranza qualificata
una posizione comune in merito all’adozione di un regolamento da parte
di Parlamento europeo e Consiglio, relativo ad un nuovo strumento per
l’ambiente: LIFE+ (L’Instrument Financier pour l’Environement:
Promouvoir L’Union Soutenable). Questo programma è destinato ad operare
in settori in cui emerge il valore aggiunto di un contributo erogato a
livello comunitario. A tal fine si è inteso concentrare le competenze di
LIFE+ al finanziamento di quelle attività di indirizzo e coordinamento
la cui maggiore efficacia deriva proprio da una gestione uniforme a
livello comunitario sovranazionale: attività volte a sostenere progetti
di approcci strategici innovativi, a consolidare la base delle
conoscenze per la formulazione, la valutazione e il monitoraggio della
legislazione ambientale in modo da svilupparne le capacità di
attuazione, migliorare la governance ambientale e le azioni di
sensibilizzazione, promuovere il collegamento in rete, l’apprendimento
reciproco e lo scambio delle migliori pratiche tra Stati membri (cfr. 3°
considerando e art. 1 della Proposta di regolamento di Parlamento e
Consiglio 2004/0218 COD). In questa prospettiva, LIFE+ è articolato in
due macrosezioni: “Attuazione e governance” e “Informazione e
comunicazione”. La sezione “LIFE+ Attuazione e governance” è strutturata
in modo da promuovere azioni volte ad acquisire le conoscenze
necessarie ad una efficace formulazione e integrazione delle politiche
ambientali. È prioritario, in tal senso, ampliare le attività di ricerca
sulla base di indicatori comuni e sistemi di monitoraggio uniformi a
livello europeo in grado di fornire dati ed indicazioni esaurienti sullo
stato dell’ambiente. Solo attraverso una approfondita comprensione
delle relazioni tra i diversi comparti (aria, acqua, suolo) nonché delle
relazioni di causa-effetto tra le attività antropiche e l’ecosistema
sarà infatti possibile realizzare efficaci interventi di tutela e
prevenzione. È opinione comune che presupposto imprescindibile di tali
interventi siano lo scambio di buone pratiche ed una base di nozioni
consolidate sul piano europeo, nonché la condivisione di dati, la
diffusione di risultati e la creazione di reti informative tra le
autorità amministrative e giudiziarie degli Stati membri, in modo da
colmare uniformemente le attuali lacune delle legislazioni ambientali
nazionali e potenziarne l’efficacia. La sezione “LIFE+ Informazione e
comunicazione” è invece finalizzata ad implementare attività di
informazione, comunicazione, sensibilizzazione e dialogo per rafforzare
il processo di appropriazione delle politiche ambientali comunitarie,
con particolare attenzione all’obiettivo di accrescere la partecipazione
attiva ed informata dei cittadini al processo di formulazione, ma
soprattutto di attuazione e rispetto delle politiche per la salvaguardia
dell’ambiente. Questa duplice impostazione consente di destinare i
finanziamenti a diversi tipi di azione: studi, indagini, elaborazione di
modelli e di scenari; monitoraggio; assistenza allo sviluppo di
capacità; formazione, workshop e riunioni; collegamenti in rete;
piattaforma per le buone pratiche; campagne di sensibilizzazione; azioni
di informazione e comunicazione; dimostrazione degli approcci e degli
strumenti di orientamento politico. La complessiva dotazione finanziaria
per l’attuazione dello strumento LIFE+ è pari a 2.190 milioni di euro
per un periodo di sette anni, dal gennaio 2007 al dicembre 2013. I
finanziamenti, nello specifico, saranno distribuiti secondo una
programmazione pluriennale sotto forma di convenzioni di sovvenzione -
concesse sulla base di accordi-quadro di partenariato e partecipazione a
fondi e meccanismi finanziari - e contratti di appalto pubblico per
l’acquisto di beni e servizi relativi ai settori della comunicazione,
preparazione, attuazione, monitoraggio, controllo e valutazione dei
progetti. Beneficiari saranno le autorità nazionali, regionali e locali,
gli organismi specializzati previsti dalla legislazione comunitaria, le
organizzazioni internazionali e non governative che lavoreranno sotto
la guida e la supervisione della Commissione. In caso di stanziamenti
supplementari, i programmi finanziati attraverso LIFE+ saranno aperti
alla partecipazione dei paesi terzi, in particolare i paesi candidati
all’adesione all’UE, i paesi dei Balcani occidentali e i paesi EFTA
membri dello Spazio economico europeo. L’accoglimento della proposta di
regolamento da parte della Commissione conferma la consapevolezza e la
responsabilizzazione dell’UE nei confronti dell’allarmante degrado
ambientale ed apre la strada ad un approccio nuovo, sistematico,
razionale e proporzionato alle esigenze che si sono delineate
nell’ambito della tutela del nostro ecosistema.