LA MOBILITA' DEI LAVORATORI IN EUROPA: UNA CONCRETA OPPORTUNITA' DI CIRCOLAZIONE
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di Cinzia DE MARZO
Sta
per concludersi, nel dicembre 2006, l’Anno europeo della mobilità dei
lavoratori, fortemente voluto dalla Commissione europea, per rispondere
alle esigenze occupazionali sempre più forti, registrate in una Unione
europea in fase di ulteriore allargamento (nel gennaio 2007 si passerà a
27 Stati membri con l’ingresso ufficiale di Romania e Bulgaria) e far
accrescere il senso della coesione sociale e della facilità di
spostamento professionale in un contesto geografico ampio e variegato.
In Italia non sono mancate, in riferimento a tale tematica, numerose iniziative, convegni, seminari ed interventi progettuali, realizzati spesso sotto l’egida della Rappresentanza della Commissione europea e delle reti di informazione comunitaria dislocate sui territori (Europe Direct), in collaborazione con le autorità regionali e locali e con il coinvolgimento di altri soggetti istituzionali, del mondo imprenditoriale ed accademico.
Un recente esempio in tal senso proviene dal convegno promosso a Lecce lo scorso 4 ottobre c.a., dallo Europe Direct entra nel salento sul tema “La mobilità internazionale dei cittadini”, che ha annoverato tra i relatori, esperti europei, autorità nazionali e locali impegnate sulle questioni inerenti la mobilità dei lavoratori, come il prof. Bernd Faas, della Infotraining eurocultura o ancora la dott.ssa Giuseppina Valente – Coordinatrice Centro SOLVIT Italia: La rete europea per la soluzione dei problemi nel mercato interno – Dipartimento per le Politiche comunitarie – Presidenza del Consiglio dei Ministri di Roma.
L’incontro è avvenuto in presenza di un ampio e partecipativo pubblico, in particolare giovanile, notevolmente interessato agli argomenti discussi.
Ad ogni modo, sembra opportuno accrescere il grado di conoscenza ed attenzione dei cittadini in termini di diritti, vantaggi ed opportunità da cogliere tempestivamente, per il solo fatto di appartenere all’Unione europea.
Più propriamente la società civile necessita di strumenti operativi che facciano percepire concretamente alla cittadinanza (in particolare al mondo del lavoro) come addentrarsi e comprendere individualmente il vasto panorama dei programmi comunitari esistente per la mobilità internazionale.
Per quanto concerne una questione ufficialmente riconosciuta come prioritaria da tutti i livelli istituzionali (la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europei, gli Stati membri, le autorità regionali e locali, le istituzioni scolastiche, il mondo accademico) ovvero quello dell’apprendimento per tutto l’arco della vita, sono stati adottati dalla UE negli anni scorsi e lo saranno anche per il periodo 2007-2013 programmi quali:
COMENIUS – formazione scolastica che potrebbe coinvolgere circa 3 milioni di allievi in attività formative;
ERASMUS – formazione universitaria (del quale nel 2007 si celebra il ventennale) che mobiliterebbe almeno 3 milioni di studenti all’estero ;
LEONARDO DA VINCI - formazione professionale con la previsione di circa 80.000 tirocini all’estero all’anno;
GRUNDTVIG – formazione degli adulti da riferire a ben 7.000 adulti in formazione all’estero.
Con riferimento ad un target di destinatari più circoscritto ai giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, è d’uopo menzionare il programma GIOVENTU’, meno formale di quelli precedentemente illustrati, perché incentrato solo sugli interscambi culturali e che promuove progetti europei di mobilità giovanile della durata media di 7 giorni tra gruppi di vari paesi.
Il mondo della scuola in senso lato può beneficiarie del programma COMENIUS, che tende ad incoraggiare progetti didattici tra classi, al fine di aumentare le competenze linguistiche degli alunni e farli confrontare sulle diverse culture, incentrando gli scambi su tematiche quali il patrimonio culturale, la storia, le tradizioni, la cittadinanza europea.
Per il mondo accademico invece, che vanta la tradizione più lunga rispetto a tutti gli altri, il noto programma ERASMUS, attualmente denominato SOCRATES, consente ogni anno a migliaia di studenti di studiare all’estero e di acquisire, mediante il sistema europeo per il trasferimento di crediti –ECTS- da una università all’altra, l’armonizzazione dei percorsi di studio (3+2) e la consapevolezza di una reale dimensione europea.
Possono altresì accedere ad una mobilità europea anche i giovani lavoratori, gli inoccupati ed i neolaureati, nonché i responsabili ed esperti della formazione professionale, così come gli studenti universitari e gli allievi della formazione iniziale, usufruendo del programma LEONARDO DA VINCI, che eroga borse di studio per tirocini formativi all’interno dell’Unione Europea.
Con il precipuo scopo di fornire un supporto telematico ai ricercatori, è stato istituito il portale europeo per la mobilità dei ricercatori, ERACARRERS, che dà informazioni circa borse di studio e finanziamenti, opportunità di lavoro nel campo della ricerca e su come stabilirsi in un altro paese comunitario.
Infine non va trascurata la conoscenza della Rete europea dei servizi nazionali per l’impiego – EURES –, finalizzata soprattutto a far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro qualificato, tramite una banca dati disponibile ed aggiornata, ed in grado di offrire informazioni su come trovare lavoro all’estero, sui requisiti richiesti e le norme di diritto del lavoro applicabili.
Tramite poi una rete capillare di euro consiglieri, si può ottenere un adeguato orientamento alla scelta lavorativa più rispondente alle esigenze del cittadino.
In Italia non sono mancate, in riferimento a tale tematica, numerose iniziative, convegni, seminari ed interventi progettuali, realizzati spesso sotto l’egida della Rappresentanza della Commissione europea e delle reti di informazione comunitaria dislocate sui territori (Europe Direct), in collaborazione con le autorità regionali e locali e con il coinvolgimento di altri soggetti istituzionali, del mondo imprenditoriale ed accademico.
Un recente esempio in tal senso proviene dal convegno promosso a Lecce lo scorso 4 ottobre c.a., dallo Europe Direct entra nel salento sul tema “La mobilità internazionale dei cittadini”, che ha annoverato tra i relatori, esperti europei, autorità nazionali e locali impegnate sulle questioni inerenti la mobilità dei lavoratori, come il prof. Bernd Faas, della Infotraining eurocultura o ancora la dott.ssa Giuseppina Valente – Coordinatrice Centro SOLVIT Italia: La rete europea per la soluzione dei problemi nel mercato interno – Dipartimento per le Politiche comunitarie – Presidenza del Consiglio dei Ministri di Roma.
L’incontro è avvenuto in presenza di un ampio e partecipativo pubblico, in particolare giovanile, notevolmente interessato agli argomenti discussi.
Ad ogni modo, sembra opportuno accrescere il grado di conoscenza ed attenzione dei cittadini in termini di diritti, vantaggi ed opportunità da cogliere tempestivamente, per il solo fatto di appartenere all’Unione europea.
Più propriamente la società civile necessita di strumenti operativi che facciano percepire concretamente alla cittadinanza (in particolare al mondo del lavoro) come addentrarsi e comprendere individualmente il vasto panorama dei programmi comunitari esistente per la mobilità internazionale.
Per quanto concerne una questione ufficialmente riconosciuta come prioritaria da tutti i livelli istituzionali (la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europei, gli Stati membri, le autorità regionali e locali, le istituzioni scolastiche, il mondo accademico) ovvero quello dell’apprendimento per tutto l’arco della vita, sono stati adottati dalla UE negli anni scorsi e lo saranno anche per il periodo 2007-2013 programmi quali:
COMENIUS – formazione scolastica che potrebbe coinvolgere circa 3 milioni di allievi in attività formative;
ERASMUS – formazione universitaria (del quale nel 2007 si celebra il ventennale) che mobiliterebbe almeno 3 milioni di studenti all’estero ;
LEONARDO DA VINCI - formazione professionale con la previsione di circa 80.000 tirocini all’estero all’anno;
GRUNDTVIG – formazione degli adulti da riferire a ben 7.000 adulti in formazione all’estero.
Con riferimento ad un target di destinatari più circoscritto ai giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, è d’uopo menzionare il programma GIOVENTU’, meno formale di quelli precedentemente illustrati, perché incentrato solo sugli interscambi culturali e che promuove progetti europei di mobilità giovanile della durata media di 7 giorni tra gruppi di vari paesi.
Il mondo della scuola in senso lato può beneficiarie del programma COMENIUS, che tende ad incoraggiare progetti didattici tra classi, al fine di aumentare le competenze linguistiche degli alunni e farli confrontare sulle diverse culture, incentrando gli scambi su tematiche quali il patrimonio culturale, la storia, le tradizioni, la cittadinanza europea.
Per il mondo accademico invece, che vanta la tradizione più lunga rispetto a tutti gli altri, il noto programma ERASMUS, attualmente denominato SOCRATES, consente ogni anno a migliaia di studenti di studiare all’estero e di acquisire, mediante il sistema europeo per il trasferimento di crediti –ECTS- da una università all’altra, l’armonizzazione dei percorsi di studio (3+2) e la consapevolezza di una reale dimensione europea.
Possono altresì accedere ad una mobilità europea anche i giovani lavoratori, gli inoccupati ed i neolaureati, nonché i responsabili ed esperti della formazione professionale, così come gli studenti universitari e gli allievi della formazione iniziale, usufruendo del programma LEONARDO DA VINCI, che eroga borse di studio per tirocini formativi all’interno dell’Unione Europea.
Con il precipuo scopo di fornire un supporto telematico ai ricercatori, è stato istituito il portale europeo per la mobilità dei ricercatori, ERACARRERS, che dà informazioni circa borse di studio e finanziamenti, opportunità di lavoro nel campo della ricerca e su come stabilirsi in un altro paese comunitario.
Infine non va trascurata la conoscenza della Rete europea dei servizi nazionali per l’impiego – EURES –, finalizzata soprattutto a far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro qualificato, tramite una banca dati disponibile ed aggiornata, ed in grado di offrire informazioni su come trovare lavoro all’estero, sui requisiti richiesti e le norme di diritto del lavoro applicabili.
Tramite poi una rete capillare di euro consiglieri, si può ottenere un adeguato orientamento alla scelta lavorativa più rispondente alle esigenze del cittadino.