FACILITARE LA MOBILITA' NELL'EDUCAZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
Archivio > Anno 2008 > Maggio 2008
di Irene PAOLINO
Nel
contesto della società della conoscenza e alla luce della progressiva
omologazione delle qualifiche professionali, la mobilità internazionale
rappresenta un’occasione fondamentale di supporto alle possibilità
occupazionali dei lavoratori già nella fase della formazione iniziale.
La necessità di un continuo aggiornamento delle conoscenze, delle
abilità e delle competenze è essenziale ai fini della competitività e
della coesione sociale, il cui impatto può essere ostacolato dalla
mancanza di collaborazione tra le diverse autorità competenti e i
diversi soggetti erogatori di formazione, tra i diversi sistemi
nazionali, oltre che dal mancato riconoscimento dei risultasti formativi
conseguiti.
Uno strumento utile per il riconoscimento dei risultati raggiunti durante il percorso formativo all’estero è costituito dal Sistema Europeo per il Trasferimento dei Crediti per l’Istruzione e la Formazione Professionale (ECVET). L’obiettivo principale di questo sistema è quello di creare un quadro europeo di riferimento volto a promuovere la mobilità geografica e professionale dei singoli individui per tutto l’arco della vita. Tale strumento cioè dovrebbe facilitare il trasferimento, la validazione ed il riconoscimento dei risultati di apprendimento (learning outcomes) acquisiti dagli individui che si muovono in un’ampia varietà di contesti (formali, non formali e informali) e/o in sistemi di qualificazione diversi dai propri, in particolare durante periodi di mobilità nazionale e transnazionale, o che desiderano ottenere una qualifica da utilizzare in altri Paesi. In questo senso l’ECVET è complementare al Quadro Europeo delle qualifiche e dei Titoli (EQF), in quanto entrambi si basano su principi e concetti comuni che privilegiano approcci basati sui risultati dell’apprendimento definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze; fondati sulle qualifiche; adattati ai fabbisogni dell’apprendimento permanente e a tutti i contesti dell’apprendimento; orientati verso la mobilità delle persone. Da sottolineare che questo sistema non si applica al riconoscimento reciproco delle qualifiche nel settore delle professioni regolamentate. In tal caso solo la direttiva 2005/36/CE del 7 settembre 2005 impone obblighi giuridicamente vincolanti per le autorità degli Stati membri.
L’ECVET propone, dunque, un approccio comune per la descrizione delle qualifiche che ha come finalità non solo il miglioramento della trasparenza delle qualifiche, ma anche la comprensione tra i sistemi e le procedure per la validazione dei risultati. Per questo è uno strumento destinato in primo luogo alle istituzioni che erogano istruzione e formazione professionale, agli esperti e agli Organi competenti, in quanto facilitando la fiducia reciproca e la cooperazione tra le istituzioni dell’istruzione e formazione professionale (IFP) in Europa, permette loro di comparare più facilmente i risultati dell’apprendimento acquisiti nei vari Paesi, di convalidarli e riconoscerli.
Il sistema dell’istruzione e della formazione professionale in Europa comprende, infatti, un gran numero di qualifiche, diplomi, titoli, certificati, ecc. Molti Paesi dispongono di un Quadro nazionale che definisce i livelli delle qualifiche o che fornisce una descrizione di questi ultimi. A seconda del sistema, si può conseguire una qualifica sia alla conclusione di un solo tipo di programma di formazione formale, o al termine di vari tipi di programma, o al completamento di qualsiasi percorso di apprendimento, formale, non formale o informale. Inol-tre, a seconda del Paese, possono esistere diversi modi di attribuzione dei crediti dell’apprendimento o può non esistere alcun sistema di crediti.
Il processo di trasferimento dei risultati dell’apprendimento che avviene attraverso l’ECVET può essere descritto come una transazione tra Organi o Enti competenti, abilitati al rilascio della qualifica e/o dei crediti dell’apprendimento alle persone, permettendo di trasferire e capitalizzare i risultati dell’apprendimento in vista del conseguimento di una qualifica. Il primo di questi organi valuta i risultati dell’apprendimento, attribuisce i crediti e li trascrive in un registro individuale dei risultati; il secondo organo valida i crediti come documentazione dei risultati dell’apprendimento della persona e li riconosce ai fini del rilascio della qualifica. Per facilitare questo processo di trasferimento, l’ECVET si basa sulla descrizione delle qualifiche in termini di conoscenze, abilità e competenze, e sull’articolazione delle qualifiche in unità relative ai risultati dell’apprendimento che possono essere trasferite e capitalizzate. Una unità può essere definita come un insieme di conoscenze, abilità e competenze che costituiscono una parte della qualifica. L’unità può essere la parte più piccola di una qualifica e costituire l’oggetto della valutazione, validazione ed eventualmente certificata. Una unità può appartenere ad una sola qualifica o essere comune a più qualifiche. Attualmente la formulazione e la descrizione delle unità possono variare a seconda degli approcci e delle procedure adottate dall’Organo competente responsabile della qualifica. Tuttavia, per ciò che riguarda l’ECVET, le specifiche di una unità dovrebbero almeno indicare il titolo generale dell’unità; l’elenco delle conoscenze, abilità e competenze che compongono l’unità; i criteri di valutazione dei risultati dell’apprendimento corrispondenti.
La descrizione delle qualifiche in questi termini consente di definire le conoscenze, le capacità e le competenze che caratterizzano ogni qualifica e di migliorarne la leggibilità sia per la persona che per gli Organi responsabili delle qualifiche sia per i datori di lavoro. I risultati dell’apprendimento attesi per il conseguimento di una qualifica possono essere riportati in un catalogo di unità, un repertorio della qualifica o in qualsiasi documento che illustri la qualifica.
Due sono le funzioni principali di questo sistema, che possono essere considerate singolarmente o simultaneamente: l’accumulo e la capitalizzazione dei risultati ed il trasferimento. L’ECVET permette a tutte le persone di accumulare e di capitalizzare quanto acquisito nel proprio percorso individuale di apprendimento anche all’estero in caso di mobilità, in quanto le unità acquisite sono validate, conservate e possono essere accumulate e completate progressivamente fino al raggiungimento della qualifica (certificazione, diploma), conformemente alle regole e procedure d’esame in vigore nello Stato membro di origine o di accoglienza. Inoltre, il sistema permette di stabilire il confronto o l’equivalenza fra apprendimenti ottenuti in contesti e momenti diversi. In questo scenario, i percorsi formativi sono interscambiabili e sostituibili, e le competenze acquisite e validate possono dispensare una persona da porzioni di attività formative, facendo valere le competenze già acquisite nei diversi passaggi da un sistema IFP ad un altro, o da una situazione di apprendimento non formale a una formale, trasferendo e conservando i benefici degli apprendimenti nel quadro di una mobilità transnazionale. Al fine di assicurare un maggior successo a questo strumento, utilizzato solo su base volontaria dagli Stati membri dell’UE, la Commissione europea ha ritenuto di avviare una consultazione rivolta a tutti i paesi partecipanti coinvolti nel programma “Educazione e Formazione 2010”, alle Parti Sociali europee, alle associazioni/organizzazioni europee di rilievo, alle Organizzazioni non governative,alle reti, agli organismi di settore, ecc. La consultazione comunitaria si è chiusa a fine marzo 2007. Nel quadro di tale processo di consultazione la bozza del sistema ECVET è stata presentata e dibattuta sia in una serie di riunioni organizzate dalle amministrazioni nazionali, dalle parti sociali, dagli organismi settoriali e da altri interessati, sia in una consultazione aperta via web (http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/consult/index_en.html ). I risultati del processo di consultazione sono stati discussi nel corso di una conferenza tenutasi a Monaco nel giugno del 2007. Il processo di consultazione ha confermato la necessità di un sistema comune di crediti europei per l’istruzione e la formazione professionale, ma tale favore dei partecipanti alla consultazione è stato tuttavia subordinato a una serie di condizioni e di raccomandazioni, che sono state presi in considerazione per la definizione del contenuto tecnico specifico della proposta di Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio sull’istituzione del sistema europeo dei crediti per l’istruzione e la formazione professionale COM(2008) 180 del 9 aprile 2008.
In particolare, una delle condizioni poste è che il sistema ECVET sia costruito su un impegno reale e sostenibile da parte delle autorità e delle istituzioni competenti, delle parti sociali, degli organismi settoriali e dei soggetti erogatori della formazione e richiederà elevate sinergie tra le iniziative a livello europeo, nazionale e settoriale. In questo modo viene garantito un efficace processo di riconoscimento e di trasferimento dei crediti, il rispetto delle procedure e dei criteri di qualità da parte di tutti i partecipanti al sistema e a tutti i livelli.
Uno strumento utile per il riconoscimento dei risultati raggiunti durante il percorso formativo all’estero è costituito dal Sistema Europeo per il Trasferimento dei Crediti per l’Istruzione e la Formazione Professionale (ECVET). L’obiettivo principale di questo sistema è quello di creare un quadro europeo di riferimento volto a promuovere la mobilità geografica e professionale dei singoli individui per tutto l’arco della vita. Tale strumento cioè dovrebbe facilitare il trasferimento, la validazione ed il riconoscimento dei risultati di apprendimento (learning outcomes) acquisiti dagli individui che si muovono in un’ampia varietà di contesti (formali, non formali e informali) e/o in sistemi di qualificazione diversi dai propri, in particolare durante periodi di mobilità nazionale e transnazionale, o che desiderano ottenere una qualifica da utilizzare in altri Paesi. In questo senso l’ECVET è complementare al Quadro Europeo delle qualifiche e dei Titoli (EQF), in quanto entrambi si basano su principi e concetti comuni che privilegiano approcci basati sui risultati dell’apprendimento definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze; fondati sulle qualifiche; adattati ai fabbisogni dell’apprendimento permanente e a tutti i contesti dell’apprendimento; orientati verso la mobilità delle persone. Da sottolineare che questo sistema non si applica al riconoscimento reciproco delle qualifiche nel settore delle professioni regolamentate. In tal caso solo la direttiva 2005/36/CE del 7 settembre 2005 impone obblighi giuridicamente vincolanti per le autorità degli Stati membri.
L’ECVET propone, dunque, un approccio comune per la descrizione delle qualifiche che ha come finalità non solo il miglioramento della trasparenza delle qualifiche, ma anche la comprensione tra i sistemi e le procedure per la validazione dei risultati. Per questo è uno strumento destinato in primo luogo alle istituzioni che erogano istruzione e formazione professionale, agli esperti e agli Organi competenti, in quanto facilitando la fiducia reciproca e la cooperazione tra le istituzioni dell’istruzione e formazione professionale (IFP) in Europa, permette loro di comparare più facilmente i risultati dell’apprendimento acquisiti nei vari Paesi, di convalidarli e riconoscerli.
Il sistema dell’istruzione e della formazione professionale in Europa comprende, infatti, un gran numero di qualifiche, diplomi, titoli, certificati, ecc. Molti Paesi dispongono di un Quadro nazionale che definisce i livelli delle qualifiche o che fornisce una descrizione di questi ultimi. A seconda del sistema, si può conseguire una qualifica sia alla conclusione di un solo tipo di programma di formazione formale, o al termine di vari tipi di programma, o al completamento di qualsiasi percorso di apprendimento, formale, non formale o informale. Inol-tre, a seconda del Paese, possono esistere diversi modi di attribuzione dei crediti dell’apprendimento o può non esistere alcun sistema di crediti.
Il processo di trasferimento dei risultati dell’apprendimento che avviene attraverso l’ECVET può essere descritto come una transazione tra Organi o Enti competenti, abilitati al rilascio della qualifica e/o dei crediti dell’apprendimento alle persone, permettendo di trasferire e capitalizzare i risultati dell’apprendimento in vista del conseguimento di una qualifica. Il primo di questi organi valuta i risultati dell’apprendimento, attribuisce i crediti e li trascrive in un registro individuale dei risultati; il secondo organo valida i crediti come documentazione dei risultati dell’apprendimento della persona e li riconosce ai fini del rilascio della qualifica. Per facilitare questo processo di trasferimento, l’ECVET si basa sulla descrizione delle qualifiche in termini di conoscenze, abilità e competenze, e sull’articolazione delle qualifiche in unità relative ai risultati dell’apprendimento che possono essere trasferite e capitalizzate. Una unità può essere definita come un insieme di conoscenze, abilità e competenze che costituiscono una parte della qualifica. L’unità può essere la parte più piccola di una qualifica e costituire l’oggetto della valutazione, validazione ed eventualmente certificata. Una unità può appartenere ad una sola qualifica o essere comune a più qualifiche. Attualmente la formulazione e la descrizione delle unità possono variare a seconda degli approcci e delle procedure adottate dall’Organo competente responsabile della qualifica. Tuttavia, per ciò che riguarda l’ECVET, le specifiche di una unità dovrebbero almeno indicare il titolo generale dell’unità; l’elenco delle conoscenze, abilità e competenze che compongono l’unità; i criteri di valutazione dei risultati dell’apprendimento corrispondenti.
La descrizione delle qualifiche in questi termini consente di definire le conoscenze, le capacità e le competenze che caratterizzano ogni qualifica e di migliorarne la leggibilità sia per la persona che per gli Organi responsabili delle qualifiche sia per i datori di lavoro. I risultati dell’apprendimento attesi per il conseguimento di una qualifica possono essere riportati in un catalogo di unità, un repertorio della qualifica o in qualsiasi documento che illustri la qualifica.
Due sono le funzioni principali di questo sistema, che possono essere considerate singolarmente o simultaneamente: l’accumulo e la capitalizzazione dei risultati ed il trasferimento. L’ECVET permette a tutte le persone di accumulare e di capitalizzare quanto acquisito nel proprio percorso individuale di apprendimento anche all’estero in caso di mobilità, in quanto le unità acquisite sono validate, conservate e possono essere accumulate e completate progressivamente fino al raggiungimento della qualifica (certificazione, diploma), conformemente alle regole e procedure d’esame in vigore nello Stato membro di origine o di accoglienza. Inoltre, il sistema permette di stabilire il confronto o l’equivalenza fra apprendimenti ottenuti in contesti e momenti diversi. In questo scenario, i percorsi formativi sono interscambiabili e sostituibili, e le competenze acquisite e validate possono dispensare una persona da porzioni di attività formative, facendo valere le competenze già acquisite nei diversi passaggi da un sistema IFP ad un altro, o da una situazione di apprendimento non formale a una formale, trasferendo e conservando i benefici degli apprendimenti nel quadro di una mobilità transnazionale. Al fine di assicurare un maggior successo a questo strumento, utilizzato solo su base volontaria dagli Stati membri dell’UE, la Commissione europea ha ritenuto di avviare una consultazione rivolta a tutti i paesi partecipanti coinvolti nel programma “Educazione e Formazione 2010”, alle Parti Sociali europee, alle associazioni/organizzazioni europee di rilievo, alle Organizzazioni non governative,alle reti, agli organismi di settore, ecc. La consultazione comunitaria si è chiusa a fine marzo 2007. Nel quadro di tale processo di consultazione la bozza del sistema ECVET è stata presentata e dibattuta sia in una serie di riunioni organizzate dalle amministrazioni nazionali, dalle parti sociali, dagli organismi settoriali e da altri interessati, sia in una consultazione aperta via web (http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/consult/index_en.html ). I risultati del processo di consultazione sono stati discussi nel corso di una conferenza tenutasi a Monaco nel giugno del 2007. Il processo di consultazione ha confermato la necessità di un sistema comune di crediti europei per l’istruzione e la formazione professionale, ma tale favore dei partecipanti alla consultazione è stato tuttavia subordinato a una serie di condizioni e di raccomandazioni, che sono state presi in considerazione per la definizione del contenuto tecnico specifico della proposta di Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio sull’istituzione del sistema europeo dei crediti per l’istruzione e la formazione professionale COM(2008) 180 del 9 aprile 2008.
In particolare, una delle condizioni poste è che il sistema ECVET sia costruito su un impegno reale e sostenibile da parte delle autorità e delle istituzioni competenti, delle parti sociali, degli organismi settoriali e dei soggetti erogatori della formazione e richiederà elevate sinergie tra le iniziative a livello europeo, nazionale e settoriale. In questo modo viene garantito un efficace processo di riconoscimento e di trasferimento dei crediti, il rispetto delle procedure e dei criteri di qualità da parte di tutti i partecipanti al sistema e a tutti i livelli.