IL LIBRO VERDE SULLA COESIONE TERRITORIALE: TRASFORMARE LA DIVERSITA' TERRITORIALE IN UN PUNTO DI FORZA - Sud in Europa

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IL LIBRO VERDE SULLA COESIONE TERRITORIALE: TRASFORMARE LA DIVERSITA' TERRITORIALE IN UN PUNTO DI FORZA

Archivio > Anno 2008 > Dicembre 2008
di Irene PAOLINO    
Il 6 ottobre scorso è stato adottato dalla Commissione europea il Libro verde sulla coesione territoriale “Tra­sformare la diversità territoriale in un punto di forza” COM(2008) 616. Tale documento risponde alla richiesta contenuta nelle conclusioni della riunione informale dei Ministri preposti alla coesione e pianificazione territoriale, tenutasi a Lipsia il 24 e 25 maggio 2007, di “redigere una relazione sulla coesione territoriale entro il 2008”.
Con il Libro verde, la Com­mis­sione europea, pertanto, intende ri­spondere a tale richiesta ed avviare una ampia consultazione pubblica delle autorità regionali e locali, associazioni, ONG, società civile e delle altre organizzazioni, al fine di approfondire sia il concetto di coesione territoriale sia le sue implicazioni per le politiche dell’UE. L’obiettivo di questo dibattito, che rimarrà aperto fino al 28 febbraio 2009, è quello di addivenire ad una migliore comprensione della coesione territoriale e delle sue implicazioni a livello di definizione e di coordinamento delle politiche di sviluppo. Tale comprensione potrebbe contribuire a migliorare la governance della po­litica di coesione, rendendola più flessibile, più capace di adeguarsi al livello territoriale più appropriato, più attenta alle esigenze locali e coordinata con le altre politiche a tutti i livelli, conformemente al principio di sussidiarietà.
Alla coesione territoriale, infatti, sono associate una pluralità di questioni: il coordinamento delle politiche, il miglioramento delle condizioni lungo le frontiere esterne, la promozione di città sostenibili e competitive a livello mondiale, la lotta all’emarginazione sociale, il miglioramento dell’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e all’energia etc.
La coesione territoriale, assieme alla coesione economica e sociale rappresenta la terza dimensione del concetto di coesione. Il riconoscimento dell’importanza della coesione territoriale, in realtà, non è nuovo: già le prime discussioni sull’argomento dell’inizio degli anni ’90 mettevano in evidenza l’importanza della cooperazione e delle dinamiche territoriali. Il dibattito su tale questione ha portato nel corso degli anni, prima, all'adozione, da parte degli Stati membri, della Prospettiva di sviluppo territoriale europeo (ESDP) nel 1999, e, poi, attraverso il programma INTERREG e la creazione dell'Osservatorio europeo sullo sviluppo e la coesione dell'assetto del territorio europeo (ESPON), al rafforzamento del sistema di cooperazione, ed infine, l'anno scorso, all'adozione da parte degli Stati membri dell'Agenda territoriale con il relativo Piano d'Azione.
Anche il Libro verde appena adottato sostiene che la diversità territoriale dell’UE è un elemento fondamentale che può contribuire allo sviluppo armonioso delle regioni europee e a garantire che gli abitanti possano trarre il massimo beneficio dalle loro caratteristiche intrinseche. In questa ottica essa costituisce un mezzo per trasformare la diversità in un punto di forza che contribuisca allo sviluppo sostenibile di tutta l’Ue, in quanto getta un ponte fra efficienza economica, coesione sociale ed equilibrio ecologico. Il Libro verde sottolinea questo aspetto e propone diverse soluzioni per trasformare la diversità delle regioni europee in un punto di forza. In particolare, è necessario concentrarsi su nuovi temi, su nuove relazioni che uniscano i territori dell’UE a differenti livelli territoriali e su nuove forme di cooperazione, coordinamento e partenariato tra i diversi livelli di governo e fra questi e le organizzazioni e le persone sul campo direttamente coinvolte nel processo di sviluppo. Per questo, la Commissione europea si auspica che a tale consultazione partecipino attivamente le parti interessate che operano presso i ministeri dei governi nazionali e delle amministrazioni regionali, provinciali e comunali, delle istituzioni UE, dei partner economici e sociali, delle organizzazioni della società civile, dei rappresentanti del mondo accademico e dei cittadini.
La competitività e la prosperità dei territori dipendono in misura crescente dalla capacità delle persone e delle imprese di sfruttare nel modo migliore tutte le risorse territoriali, dall’efficacia della politica pubblica di trovare una risposta condivisa a problemi comuni, di raggiungere la massa critica, di valorizzare le complementarietà e le sinergie e di superare le divisioni originate dalle frontiere amministrative costruendo legami con altri territori. La mancanza di capacità amministrative, infatti, può costituire un ostacolo notevole per ottimizzare l'impatto delle politiche di coesione.
Questi i concetti principali intorno ai quali si snoda il Libro:
– uno sviluppo più equilibrato ed armonioso: la coesione territoriale apporta benefici economici legati ad uno sviluppo più equilibrato e sostenibile delle risorse, una minore congestione ed una pressione inferiore sui costi, con vantaggi sia per l’ambiente che per la qualità delle vita;
– superare le differenze di densità con la concentrazione delle risorse: unendo le forze si può favorire la coesione sociale e la preservazione delle risorse naturali e rafforzare le capacità di crescita delle città e regioni limitrofe evitando una concentrazione di crescita eccessiva;
– superare le distanze collegando i territori: l'accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, ai servizi pubblici, a reti di trasporto efficienti, a reti energetiche ed Internet su banda larga non è uniforme in tutta l'Unione. Nelle zone rurali, in media il 40% della popolazione vive a una distanza di oltre 30 minuti di macchina da un ospedale. Nel 2007 l'accesso delle famiglie a internet su banda larga era in media del 15% più lento rispetto alle zone urbane. In realtà, l’ac­cesso a sistemi di trasporto integrato e intermodale, a collegamenti stradali e ferroviari efficienti, a reti energetiche affidabili, a servizi di interesse economico funzionali possono offrire opportunità di diversificazione e sviluppo sostenibile;
– superare le frontiere amministrative con la cooperazione: i problemi legati allo sviluppo economico, alla salvaguardia dell’ambiente, ai trasporti pubblici, all’accesso ai servizi di in­teresse economico e sociale non solo non tengono conto delle frontiere locali e regionali ma superano anche quelle nazionali. Per­tanto, una maggiore cooperazione in materia tra le autorità locali attraverso i programmi di cooperazione territoriale permetterebbe di adattare le modalità di attuazione delle strategie di crescita locali alla nuova realtà e rispondere in maniera coordinata a problemi comuni. L’ap­proccio territoriale integrato della politica di coesione è ideale per rispondere a questioni complesse e fortemente localizzate, ma per massimizzare le sinergie è necessario un migliore coordinamento con le politiche settoriali.
Sulla base dell’esperienza acquisita con i programmi di coo­perazione territoriale è possibile iniziare una riflessione su co­me la maggior parte delle altre politiche comunitarie abbia in­fluito sulla coesione territoriale e come migliorare ulteriormente la cooperazione interregionale e transnazionale, e soprattutto sottolineare il principio del valore aggiunto costituito dal partenariato locale, che garantisce una migliore programmazione ed implementazione delle politiche regionali. Le politiche strutturali dell’UE sono sempre state orientate ad accordare priorità a misure che mirano a prevenire gli squilibri territoriali e a sviluppare i punti di forza ed i settori in cui le regioni svantaggiate possiedono un vantaggio comparativo potenziale con lo scopo di superare i limiti alla crescita imposti dalle loro caratteristiche.
L’Italia è il terzo principale beneficiario della politica di coesione dell’UE, dopo Polonia e Spagna. Questi fondi do­vranno servire a migliorare la produttività, la competitività e l’innovazione in tutto il Paese puntando alla promozione delle competenze e alla fornitura di servizi pubblici destinati a cittadini ed investitori. Sarà opportuno garantire un utilizzo appropriato dei fondi UE ottimizzando la gestione degli aiuti e monitorare l’im­patto della politica di coesione interpretando al meglio le esigenze del territorio.
I risultati della consultazione saranno pubblicati su Internet alla fine della primavera del 2009.
Ulteriori informazioni possono essere reperite sul seguente sito:http://ec.europa.eu/regional_policy/consultation/terco/ index_it.htm.
I prossimi eventi che contribuiranno alla consultazione pubblica avviata dal Libro verde sono la conferenza della presidenza francese sulla coesione territoriale e il futuro della politica di coesione, che si è tenuto il 30 e 31 ottobre a Parigi, e la riunione dei ministri responsabili dell'Assetto territoriale e dello sviluppo regionale, il 25 e 26 novembre a Marsiglia.
È possibile conoscere il calendario degli OPEN DAYS 2008 sul sito: http://www.opendays.europa.eu.                                                                                                                     
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