RECENSIONE: "EURASIA", RIVISTA DI STUDI GEOPOLITICI
Archivio > Anno 2006 > Maggio 2006
di Manlio TRIGGIANI
Lo scopo è
quello di diffondere studi geopolitici e analisi della situazione
internazionale con particolare riguardo alla geopolitica e alla
geoeconomia, per fare il punto sull’evolversi del mondo della
globalizzazione e sugli scenari internazionali. Ma anche per dibattere
di un principio che sta riemergendo sia negli studi accademici sia in
quelli indipendenti: la prospettiva eurasiatista.
Queste le finalità di «Eurasia. Rivista di studi geopolitici», trimestrale che affronta anche altri aspetti della realtà contemporanea, connessi all’informazione, alla finanza, alle relazioni internazionali, al mondo intellettuale e a quello militare. Il direttore responsabile è Tiberio Graziani, docente dell’Univesità di Perugia, e i collaboratori sono docenti universitari e ricercatori indipendenti fra i quali Costanzo Preve, Claudio Mutti, Aleksandr Dugin, Daniele Scalea, Stefano Vernole, Martin Schwarz.
Di volta in volta, si aggiungono altri collaboratori. Il punto di vista della redazione, che ha anche visioni non sempre coincidenti all’interno su particolari dettagli, come è logico fra liberi ricercatori, riguarda l’opzione eurasiatista: non al mondo inteso come scontro di civiltà né come indistinto melting pot. Viene fatta una individuazione di scenari di possibile evoluzione (ed è il territorio di approfondimento della rivista) la cui prospettiva eurasiatista mette al centro l’importanza della «riscoperta dei valori e dell’unità spirituale dell’Eurasia – è scritto nell’articolo di presentazione –, così come si esprime da sempre nelle molteplici e variegate forme culturali.
Il riconoscimento di tale realtà costituisce infatti un fattore innovativo e decisivo per l’avanzamento della scienza geopolitica del XXI secolo, in alternativa alle pilotate, restrittive, “ideologiche”, e dunque “ascientifiche” teorie dello scontro di civiltà o del “melting pot” che tanta confusione e danno hanno ingenerato sia nell’ambito dell’indagine scientifica che in quello delle applicazioni pratiche.
La rivista quindi propone una interpretazione della realtà politica mondiale multipolare, con macrorealtà geopolitiche, analizza le dinamiche e auspica piuttosto che “un universo”, “un pluriverso” che rispetti le varie civiltà. La rivista è trimestrale, ogni numero oscilla dalle 150 alle 250 pagine (costo sempre 18 euro), e contiene un dossario nel quale vengono affrontati specifici temi (la Turchia, il Mediterraneo, l’Islam ecc.) in una prospettiva di attualità e di approfondimento.
Non mancano editoriali, informazioni, recensioni,
articoli di politica internazionale e di diritto.
Informazioni All’Insegna del Veltro, viale Osacca 13, 43100, Parma.
Queste le finalità di «Eurasia. Rivista di studi geopolitici», trimestrale che affronta anche altri aspetti della realtà contemporanea, connessi all’informazione, alla finanza, alle relazioni internazionali, al mondo intellettuale e a quello militare. Il direttore responsabile è Tiberio Graziani, docente dell’Univesità di Perugia, e i collaboratori sono docenti universitari e ricercatori indipendenti fra i quali Costanzo Preve, Claudio Mutti, Aleksandr Dugin, Daniele Scalea, Stefano Vernole, Martin Schwarz.
Di volta in volta, si aggiungono altri collaboratori. Il punto di vista della redazione, che ha anche visioni non sempre coincidenti all’interno su particolari dettagli, come è logico fra liberi ricercatori, riguarda l’opzione eurasiatista: non al mondo inteso come scontro di civiltà né come indistinto melting pot. Viene fatta una individuazione di scenari di possibile evoluzione (ed è il territorio di approfondimento della rivista) la cui prospettiva eurasiatista mette al centro l’importanza della «riscoperta dei valori e dell’unità spirituale dell’Eurasia – è scritto nell’articolo di presentazione –, così come si esprime da sempre nelle molteplici e variegate forme culturali.
Il riconoscimento di tale realtà costituisce infatti un fattore innovativo e decisivo per l’avanzamento della scienza geopolitica del XXI secolo, in alternativa alle pilotate, restrittive, “ideologiche”, e dunque “ascientifiche” teorie dello scontro di civiltà o del “melting pot” che tanta confusione e danno hanno ingenerato sia nell’ambito dell’indagine scientifica che in quello delle applicazioni pratiche.
La rivista quindi propone una interpretazione della realtà politica mondiale multipolare, con macrorealtà geopolitiche, analizza le dinamiche e auspica piuttosto che “un universo”, “un pluriverso” che rispetti le varie civiltà. La rivista è trimestrale, ogni numero oscilla dalle 150 alle 250 pagine (costo sempre 18 euro), e contiene un dossario nel quale vengono affrontati specifici temi (la Turchia, il Mediterraneo, l’Islam ecc.) in una prospettiva di attualità e di approfondimento.
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