Il Forum regionale pugliese per la Convenzione europea - Sud in Europa

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Il Forum regionale pugliese per la Convenzione europea

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di Redazione    

Di seguito si pubblica il documento conclusivo del “Forum Regionale per la Convenzione sul futuro dell’Europa”,
approvato nella Sessione conclusiva tenutasi a Bari, nell’Aula del Consiglio Regionale della Puglia, il 10 giugno 2003.


1. L’ormai prossima approvazione del Trattato che darà una “Costituzione” all’Europa rappresenta un momento decisivo al fine di rafforzare il processo di integrazione europea e consentire all’Unione di porsi quale soggetto credibile e significativo per costruire la pace e la sicurezza internazionale, debellare il terrorismo, attenuare le gravi iniquità caratterizzanti la distribuzione del reddito internazionale. A tale fine, diviene anzitutto indispensabile dare centralità al ruolo delle Nazioni Unite e del sistema delle organizzazioni internazionali, contribuendo a rendere l’azione più efficace ed incisiva; l’Unione Europea deve altresì essere in grado di elaborare un’autonoma politica estera e partecipare con un proprio rappresentante alle decisioni assunte in sede mondiale negli appositi livelli istituzionali.
2. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, approvata a Nizza nel dicembre 2000, deve acquisire piena efficacia giuridica divenendo parte essenziale della Costituzione europea quale ulteriore testimonianza della nuova cultura dei valori fondamentali della persona di cui l’Unione è portatrice. Si tratta di diritti fondamentali centrati sulla costruzione della pace che richiamano le radici cristiane dell’Europa nell’ottica di una visione storica e culturale che ha portato, con il concorso di altre sensibilità religiose, all’affermazione di valori (solidarietà e laicità) e principi (pluralismo e sussidiarietà) chiamati a sostenere la costruzione di una Unione libera e democratica.
3. La vocazione storica e culturale dell’Europa verso il Mediterraneo deve essere non solo mantenuta, dopo l’ampliamento in corso dei Paesi appartenenti prevalentemente all’area centro-orientale del Continente, ma ulteriormente rafforzata anche in considerazione dei delicatissimi problemi politici legati a quell’Area. Si auspica pertanto da un lato l’intensificazione dei rapporti con i Paesi balcanici al fine di un loro più rapido e pieno inserimento nell’Unione Europea. D’altro lato, è urgente intensificare il processo diretto alla realizzazione entro il 2010 di una grande Area di libero scambio con i 12 Paesi (compresa l’Autorità palestinese) associati: il Mediterraneo deve simbolicamente rappresentare un mare di unione e non di separazione fra i popoli che si affacciano su di esso.
4. La Puglia deve costituire soggetto istituzionale fondamentale nella costruzione di questo processo di pace e di cooperazione. A tal fine è necessario amplificare la cultura dell’accoglienza e della solidarietà rispetto agli stranieri che scelgano di risiedere nel nostro territorio nel rispetto delle norme vigenti e dei diritti fondamentali della persona, nonché sostenere l’attività delle nostre imprese disponibili ad intensificare i rapporti economico-commerciali con le suddette aree.
5. Il ruolo attivo ed efficace della nostra Regione e del concerto di tutte le Regioni italiane, nel perseguimento di questi obiettivi, deve favorire una riforma istituzionale dell’Unione Europea basata sul principio di sussidiarietà in senso federale, quale unico sistema in grado di costruire una vera realtà sopranazionale ancorata alla piena partecipazione popolare e di costruire una vera cittadinanza europea: una configurazione istituzionale basata sulla rappresentanza diretta dei cittadini europei attraverso un Parlamento dotato di consistenti poteri legislativi.
6. La dimensione effettiva della cittadinanza europea deve basarsi sul pieno rispetto della dignità della persona anche in ordine alle nuove sensibilità concernenti scienza e tecnologie, responsabilità verso l’ambiente e le generazioni future, il diritto all’integrità fisica e psichica. Ed in particolare, priorità strategica della nuova realtà istituzionale europea deve essere individuata nel riconoscimento e nella promozione dell’effettiva parità di diritti tra uomini e donne, consentendo a queste ultime di essere pienamente valorizzate, con la specificità della loro cultura, quali risorse indispensabili nel rinnovamento della società contemporanea.
7. La realtà europea, con il suo carico di incredibili novità storiche e la sua dimensione politico-istituzionale ancora l’unica in sintonia con il mondo globalizzato, sarà in grado di rispondere alle enormi sfide di questo inizio di terzo millennio solo se i suoi valori ed i suoi ideali saranno condivisi ed alimentati dai giovani a partire da quelli che animano la scuola e l’Università. L’Europa è una grande sfida culturale, oltre che economica, e solo sulla cultura potrà costruire la propria identità contemporaneamente radicata sulla dimensione sopranazionale e su quella locale.
8. Proprio grazie alla cultura ed al radicamento delle proprie tradizioni e del proprio modello sociale le stesse politiche economiche possono trovare nuova vitalità ed espressione. Si pensi a quella fortunata combinazione fra risorse agro-alimentari, prodotti tipici, beni culturali ed ambientali su cui bisogna fare perno per valorizzare sempre più le aree rurali, creando nuova occupazione, barriera al degrado, crescita economica.
9. Il Forum Regionale Pugliese per la Convenzione Europea auspica che l’approvazione della Costituzione europea rappresenti la svolta decisiva per assicurare il pieno sviluppo economico e sociale dell’Unione Europea imperniato sui valori espressi nella Carta dei diritti fondamentali di Nizza anche grazie ad un nuovo assetto istituzionale armonioso, con caratteristiche federali e fondato sull’abolizione del criterio dell’unanimità nelle procedure decisionali (prevedendo la maggioranza qualificata anche rispetto a materie quali la politica estera e la revisione costituzionale). Si tratta in altri termini di realizzare un’architettura istituzionale che, senza soluzione di continuità dal Comune all’Unione Europea, confermi ed esalti il ruolo delle Regioni, degli Enti Locali e dei singoli cittadini attraverso organi di rappresentanza democraticamente eletti ai diversi livelli entro un quadro di sussidiarietà, auspicando che le Regioni possano partecipare con poteri legislativi ed a pieno titolo agli opportuni livelli istituzionali.
10. In conclusione, si auspica che venga opportunamente valorizzato, in senso pienamente partecipativo, il ruolo del Comitato delle Regioni anche attraverso il riconoscimento del potere di rivolgersi alla Corte di giustizia per violazione del principio di sussidiarietà, si menzioni espressamente l’obbligo di consultazione degli Enti locali e regionali, ci si riferisca alla Carta europea dell’autonomia locale promulgata nel 1985 dal Consiglio d’Europa, siano sollecitati cooperazione transfrontaliere e gemellaggi. Si richiede, quindi, che la Costituzione europea individui negli Enti locali e regionali le radici profonde della democrazia europea.                                                                                                                     
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