Tutela dell’ambiente ed energie rinnovabili: il progetto pilota “tetti solari” - Sud in Europa

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Tutela dell’ambiente ed energie rinnovabili: il progetto pilota “tetti solari”

Archivio > Anno 2003 > Giugno 2003
di Micaela Falcone    

Il surriscaldamento del pianeta ed il costante cambiamento climatico sono oggetto di grande attenzione da parte della Comunità Europea ed internazionale.
Con il Sesto Programma di Azione a favore dell’Ambiente “2010: Il nostro futuro la nostra scelta”, adottato con Decisione 1600/2002/CE dal Parlamento e dal Consiglio, la Comunità Europea ha individuato le priorità e gli obiettivi della politica ambientale comunitaria da perseguire nei prossimi dieci anni.
Il primo rilevante settore individuato dall’azione comunitaria attiene ai cambiamenti climatici e prevede la realizzazione di interventi idonei a stabilizzare la concentrazione di gas ad effetto serra nell’atmosfera ad un livello tale da escludere pericolose interferenze delle attività umane sul sistema climatico, nonché la limitazione a 2° C dell’aumento globale massimo della temperatura.
Un passo importante in questa direzione è stato realizzato con il Protocollo di Kyoto sottoscritto dalla Comunità Europea il 29 aprile 1998 e ratificato con Decisione 2002/358/CE dal Consiglio, in forza del quale gli Stati membri si impegnano a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di almeno l’8% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2008-2012.
Per raggiungere questi obiettivi, il Protocollo propone una serie di provvedimenti volti a rafforzare o istituire politiche nazionali di riduzione di emissioni, principalmente attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica, lo sviluppo di energie rinnovabili e la cooperazione con le altre parti contraenti (scambi di esperienze ed informazioni, progetti ad attuazione congiunta).
Attualmente le varie forme di energia rinnovabile (eolica principalmente, ma anche fotovoltaica, geotermica, da maree ecc.) costituiscono appena il 6% dell’energia totale immessa sul mercato.
L’UE si è posta l’obiettivo di raddoppiare questa percentuale entro il 2010 attraverso la realizzazione dei programmi-quadro di ricerca e di sviluppo tecnologico, nonché delle varie azioni avviate nel quadro dei programmi SAVE, EESD e THERMIE.
In questo panorama si inserisce il Progetto pilota “Endothermic technology for energy efficient housing in the EU” – più semplicemente indicato come progetto “Tetti Solari”- avviato e coordinato dall’Università di Portsmouth (GB) con la collaborazione di partners universitari, centri di ricerca e industrie di numerosi Paesi membri, quali Inghilterra, Svezia, Francia, Germania, Olanda, Cipro e Italia, quest’ultima rappresentata dal Politecnico di Bari.
Approvato dalla DG12 (Ricerca e Sviluppo) e finanziato dalla Commissione Europea con circa Euro 2.000.000 nel quadro del sotto-programma EESD (Energia, Ambiente e Sviluppo Sostenibile) del V Programma Quadro di Politica Ambientale 1999-2002, questo progetto ha durata triennale a partire dal 1’ giugno 2003.
L’obiettivo primario del progetto consiste nella valutazione delle potenzialità dell’uso di energia solare mediante un innovativo sistema di scambio termico attraverso tetti e/o pareti esterne di edifici realizzati in alluminio, opportunamente forgiato in maniera non difforme dalle ordinarie strutture edilizie (tegole, tompagnature ecc.). La superficie termicamente esposta è dotata di intercapedine in cui scorre acqua che, attraverso idonei circuiti automatici a pompa di calore, acquisisce calore dall’esterno dell’edificio per riscaldarlo nei mesi freddi e cede il calore interno per climatizzarlo nei mesi caldi. Ciò consente di sostituire il fabbisogno energetico da fonti convenzionali con energia solare, pulita, rinnovabile, a basso costo, permettendo di ridurre l’emissione di gas ad effetto serra, e altresì consentendo sensibili economie nella bolletta energetica dell’edificio interessato.
A differenza degli analoghi e più noti pannelli solari – che necessitano dei raggi diretti del sole ed impiegano strutture esteticamente impattanti – questo sistema energetico lavora sulla differenza di temperatura tra interno ed esterno degli edifici interessati (minimo 4° C) e funziona sia durante il giorno che durante la notte, anche quando la temperatura è al di sotto dello zero.
Con i “tetti solari” l’energia termica recuperata dall’atmosfera viene accumulata e ridistribuita da un sistema a pompe di calore che ne consente l’impiego in svariate applicazioni, che vanno dalla climatizzazione di abitazioni (come nel progetto in esame) e serre alla dissalazione delle acque e ad innumerevoli applicazioni di tipo industriale.
Sull’esito della positiva conclusione della fase preliminare del progetto, che nel triennio precedente, su analogo finanziamento europeo (IV Programma Quadro di Politica Ambientale), consentì di sperimentare il funzionamento del nuovo sistema endotermico su alcuni cottage e sul faro di St. Chaterine sull’isola di Wight in Inghilterra, il 19 giugno scorso l’incontro scientifico di Portsmouth ha avviato la fase operativa del nuovo progetto.
Tale fase prevede la installazione di tetti e/o pareti solari in sei abitazioni (Endohouses) in diverse Regioni della Comunità (due in Italia: a Salò sul Lago di Garda ed a Castellaneta in provincia di Taranto, una rispettivamente in Svezia, Inghilterra, Germania e Cipro) per verificare il funzionamento ed il rendimento del processo in condizioni differenti.
Tutti gli edifici dovranno altresì conformarsi alle norme edilizie locali garantendo il rispetto dei requisiti energetici previsti per il riscaldamento, l’acqua calda ed il condizionamento: in questo modo, attraverso i parametri indicati dal progetto si potranno ottimizzare i risultati ottenuti nel lungo periodo.
Se i riscontri ottenuti della sperimentazione in fase preliminare saranno confermati in questo secondo progetto è possibile ritenere che la realizzazione del sistema “Tetti Solari”non solo potrà portare un contributo determinante nella ricerca tecnologica per la produzione di energia rinnovabile, ma rappresenterà un traguardo importante in vista degli obiettivi di Kyoto e più in generale della Politica Comunitaria energetica ed ambientale nel quadro dello Sviluppo Sostenibile.                                                                                                                     
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