LE INIZIATIVE DELLA SCUOLA PER PROMUOVERE UNA CULTURA EUROPEA
Archivio > Anno 2005 > Aprile 2005
L’Europa
dei giovani si è data appuntamento a Bari dal 6 al 12 Maggio.
Dibattiti, convegni e spettacoli, spesso sullo sfondo dei luoghi di
maggiore richiamo artistico della Puglia, per socializzare esperienze e
sostenere lo sviluppo della cittadinanza attiva europea attraverso
l’istruzione. Delegazioni studentesche provenienti da ogni parte
d’Europa e scuole del capoluogo pugliese per una settimana protagoniste
di un confronto per contribuire al perseguimento dei grandi obiettivi
europei di Barcellona e Lisbona: essere entro il 2010 la società più
avanzata nel campo della conoscenza e quella più dinamica e competitiva
del mondo.
“Treno europeo dell’amicizia / Festival Europeo Giovanile delle Culture” è il titolo della manifestazione, ormai al suo quinto anno di vita, promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari e dall’Associazione Culturale “Laboratorio Urbano”. Hanno aderito oltre 20 scuole baresi di ogni ordine e grado, con la formula dell’ospitalità in famiglia dei ragazzi stranieri e con un coinvolgimento destinato a mettere in discussione modalità di gestione del tempo scuola e, più in generale, gli attuali steccati tra scuola, alunni e genitori.
Gli input giusti sono arrivati anzitempo dalla Direzione Generale Affari Internazioni del Ministero dell’Istruzione che, soprattutto a partire dalla C.M. 267 del 21 Giugno 2004, ha lanciato una serie di iniziative, anche finanziarie, a sostegno del “comune sentire europeo”. Si segnala, fra l’altro, il nuovo sito www.istruzione.it/buongiorno_europa/europa.html . Lo stesso Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, nella fattispecie lo staff dell’Ufficio II, ha promosso il progetto “L’Europa dell’Istruzione” con la costituzione di reti di scuole e la realizzazione di modalità stabili di confronto (bollettino, sito web, conferenze).
Già si sono visti i primi frutti di questa attività di sensibilizzazione. Numerose scuole hanno partecipato al concorso “Europa alla lavagna”, indetto dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e ben quattro scuole pugliesi hanno meritato il grande onore di una premiazione alla presenza del Presidente della Repubblica a Roma il 9 maggio, “giornata della festa dell’Europa”. In ballo, appare evidente, non è tanto lo sviluppo dell’apprendimento delle lingue straniere (di cui pure c’è tanto bisogno), quanto la messa a fuoco di politiche scolastiche comuni, adatte a sviluppare la dimensione trasversale e pervasiva della formazione della nuova cittadinanza europea.
Gli organizzatori del “Festival Europeo Giovanile delle Culture” hanno alternato spettacoli realizzati dalle diverse delegazioni studentesche a momenti di riflessione, con l’ambizione di fonderli in un unicum di grande efficacia. E’ significativo l’abbraccio di 2.500 giovani che si stringono intorno a Castel del Monte, un monumento che fortemente evoca lo spirito d’Europa. Nello stesso contesto, e lo stesso giorno, il convegno “I giovani vivono l’Europa” chiama gli studenti ad essere protagonisti di uno scambio di esperienze significative e ad un confronto di modelli per buone prassi.
Lo sforzo evidente è quello di focalizzare un approccio che faccia leva sulla partecipazione dal basso e sulla quotidianità (non eccezionalità) della dimensione europea dell’istruzione. Pertanto, un apposito spazio è stato riservato ai docenti, ai quali si è fatta richiesta di portare il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) di ciascuna scuola e di dibattere la definizione di percorsi comuni di insegnamento/apprendimento. D’altra parte non sfugge a nessuno che nell’ambito della formazione e dell’istruzione occorre dotarsi di strumenti comuni, o reciprocamente riconosciuti, per una valenza europea dei titoli di studio. Su questo terreno la scuola pugliese ha precorso i tempi, realizzando un “Portfolio Europeo delle Lingue” (PEL) che ha già avuto il riconoscimento della Commissione Europea. Il confronto tra i docenti è utile anche a porre le premesse di una larga adesione al progetto “Europass Mobilità”, il documento che registra in modo formale le competenze acquisite dai giovani nei diversi paesi europei (www.europass.italia.it ).
Le occasioni di forte impatto emotivo e partecipativo sono state, comunque, uno degli ingredienti di successo del “festival” anche negli anni passati. Proprio il titolo “Treno europeo dell’amicizia” richiama le suggestioni del viaggio, la scoperta di altre culture e di altre tradizioni, la condivisione di esperienze che finiscono con il marcare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Non meno importante è il contesto di una città che nei primi giorni di Maggio festeggia San Nicola. Il patrono di Bari, come è noto, è ricordato dalla tradizione popolare come “amico dei forestieri” e vanta una diffusa devozione religiosa in molta parte d’Europa, anche tra popoli di fede ortodossa. Nel segno della nuova Europa, allora, ha assunto valenza simbolica la partecipazione al “festival” della delegazione studentesca di Myra, la città dell’Asia Minore da dove nel 1087 i marinai baresi avrebbero trafugato le reliquie di San Nicola.
Infine non bisogna dimenticare che l’Europa è stata ed è tuttora dilaniata da conflitti, della cui soluzione il processo di integrazione europea deve farsi carico. Va allora rimarcata con particolare enfasi la partecipazione al “festival” di delegazioni studentesche provenienti da Belgrado, Podgorica e Tirana, capitali di Paesi balcanici che dimostrano in tal modo di voler guardare avanti, partecipi del “comune sentire europeo”. È toccato alla Puglia, che guarda sempre con grande interesse all’altra sponda dell’Adriatico, farsi promotrice di una significativa iniziativa di cooperazione culturale. Così, nell’ambito del “festival” è nata la “giornata delle culture balcaniche” che l’Università di Bari e alcune scuole intendono sviluppare in futuro, anche sull’onda dello straordinario successo cinematografico e musicale di cui godono gli artisti dell’Est Europa.
Bari città europea? Non è ancora una realtà, ma certo non è più solo un sogno.
“Treno europeo dell’amicizia / Festival Europeo Giovanile delle Culture” è il titolo della manifestazione, ormai al suo quinto anno di vita, promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari e dall’Associazione Culturale “Laboratorio Urbano”. Hanno aderito oltre 20 scuole baresi di ogni ordine e grado, con la formula dell’ospitalità in famiglia dei ragazzi stranieri e con un coinvolgimento destinato a mettere in discussione modalità di gestione del tempo scuola e, più in generale, gli attuali steccati tra scuola, alunni e genitori.
Gli input giusti sono arrivati anzitempo dalla Direzione Generale Affari Internazioni del Ministero dell’Istruzione che, soprattutto a partire dalla C.M. 267 del 21 Giugno 2004, ha lanciato una serie di iniziative, anche finanziarie, a sostegno del “comune sentire europeo”. Si segnala, fra l’altro, il nuovo sito www.istruzione.it/buongiorno_europa/europa.html . Lo stesso Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, nella fattispecie lo staff dell’Ufficio II, ha promosso il progetto “L’Europa dell’Istruzione” con la costituzione di reti di scuole e la realizzazione di modalità stabili di confronto (bollettino, sito web, conferenze).
Già si sono visti i primi frutti di questa attività di sensibilizzazione. Numerose scuole hanno partecipato al concorso “Europa alla lavagna”, indetto dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e ben quattro scuole pugliesi hanno meritato il grande onore di una premiazione alla presenza del Presidente della Repubblica a Roma il 9 maggio, “giornata della festa dell’Europa”. In ballo, appare evidente, non è tanto lo sviluppo dell’apprendimento delle lingue straniere (di cui pure c’è tanto bisogno), quanto la messa a fuoco di politiche scolastiche comuni, adatte a sviluppare la dimensione trasversale e pervasiva della formazione della nuova cittadinanza europea.
Gli organizzatori del “Festival Europeo Giovanile delle Culture” hanno alternato spettacoli realizzati dalle diverse delegazioni studentesche a momenti di riflessione, con l’ambizione di fonderli in un unicum di grande efficacia. E’ significativo l’abbraccio di 2.500 giovani che si stringono intorno a Castel del Monte, un monumento che fortemente evoca lo spirito d’Europa. Nello stesso contesto, e lo stesso giorno, il convegno “I giovani vivono l’Europa” chiama gli studenti ad essere protagonisti di uno scambio di esperienze significative e ad un confronto di modelli per buone prassi.
Lo sforzo evidente è quello di focalizzare un approccio che faccia leva sulla partecipazione dal basso e sulla quotidianità (non eccezionalità) della dimensione europea dell’istruzione. Pertanto, un apposito spazio è stato riservato ai docenti, ai quali si è fatta richiesta di portare il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) di ciascuna scuola e di dibattere la definizione di percorsi comuni di insegnamento/apprendimento. D’altra parte non sfugge a nessuno che nell’ambito della formazione e dell’istruzione occorre dotarsi di strumenti comuni, o reciprocamente riconosciuti, per una valenza europea dei titoli di studio. Su questo terreno la scuola pugliese ha precorso i tempi, realizzando un “Portfolio Europeo delle Lingue” (PEL) che ha già avuto il riconoscimento della Commissione Europea. Il confronto tra i docenti è utile anche a porre le premesse di una larga adesione al progetto “Europass Mobilità”, il documento che registra in modo formale le competenze acquisite dai giovani nei diversi paesi europei (www.europass.italia.it ).
Le occasioni di forte impatto emotivo e partecipativo sono state, comunque, uno degli ingredienti di successo del “festival” anche negli anni passati. Proprio il titolo “Treno europeo dell’amicizia” richiama le suggestioni del viaggio, la scoperta di altre culture e di altre tradizioni, la condivisione di esperienze che finiscono con il marcare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Non meno importante è il contesto di una città che nei primi giorni di Maggio festeggia San Nicola. Il patrono di Bari, come è noto, è ricordato dalla tradizione popolare come “amico dei forestieri” e vanta una diffusa devozione religiosa in molta parte d’Europa, anche tra popoli di fede ortodossa. Nel segno della nuova Europa, allora, ha assunto valenza simbolica la partecipazione al “festival” della delegazione studentesca di Myra, la città dell’Asia Minore da dove nel 1087 i marinai baresi avrebbero trafugato le reliquie di San Nicola.
Infine non bisogna dimenticare che l’Europa è stata ed è tuttora dilaniata da conflitti, della cui soluzione il processo di integrazione europea deve farsi carico. Va allora rimarcata con particolare enfasi la partecipazione al “festival” di delegazioni studentesche provenienti da Belgrado, Podgorica e Tirana, capitali di Paesi balcanici che dimostrano in tal modo di voler guardare avanti, partecipi del “comune sentire europeo”. È toccato alla Puglia, che guarda sempre con grande interesse all’altra sponda dell’Adriatico, farsi promotrice di una significativa iniziativa di cooperazione culturale. Così, nell’ambito del “festival” è nata la “giornata delle culture balcaniche” che l’Università di Bari e alcune scuole intendono sviluppare in futuro, anche sull’onda dello straordinario successo cinematografico e musicale di cui godono gli artisti dell’Est Europa.
Bari città europea? Non è ancora una realtà, ma certo non è più solo un sogno.