IL PROGRAMMA eCONTENT: CONTENUTI DIGITALI EUROPEI SULLE RETI GLOBALI
Archivio > Anno 2004 > Maggio 2004
di Vittorio CALAPRICE
Si
è tenuta a Bari il 25 marzo, presso la Sala Convegni dell’Assindustria,
la Giornata Informativa Nazionale sul programma comunitario “eContent”
promosso dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia
congiuntamente al Dipartimento Affari Economici della Presidenza del
Consiglio dei Ministri ed alla Direzione Generale “Società
dell’Informazione” della Commissione europea. Il coordinamento generale
dell’iniziativa, unica per l’Italia, è stato affidato alla Biblioteca
Multimediale ed al Centro di Documentazione del Consiglio Regionale
della Puglia “Teca del Mediterraneo”.
“I contenuti multimediali rappresentano oramai un elemento strategico all’interno delle pubbliche amministrazioni ed un volano di sviluppo economico per il nostro territorio”, questo uno dei passaggi più rilevanti dell’intervento di apertura del Consigliere regionale Salvatore Greco, Presidente della Commissione “Politiche comunitarie” della Regione Puglia che, nel portare i saluti ufficiali a nome della Presidenza del Consiglio regionale, ha lodato l’iniziativa cogliendo l’occasione per una riflessione complessiva sullo stato di attuazione delle attività regionali in materia di informatizzazione e diffusione dell’ICT presso gli Enti locali.
A presiedere l’intera giornata dei lavori è stato chiamato Cosimo Notarstefano - Jean Monnet Professor e coordinatore del “Polo Euromediterraneo” delle Università pugliesi - il quale ha evidenziato l’importanza della giornata di studi quale momento di confronto a più voci tra esperti del settore, amministrazioni pubbliche, enti culturali, imprese di sistemi informativi, biblioteche.
Ma cosa finanzia ed a chi si rivolge il programma eContent?
Ideato per sviluppare e sostenere tutti i contenuti multimediali digitali che si estendano nella dimensione transnazionale dei servizi e del partenariato pubblico-privato, esso si propone, in modo specifico, di finanziare progetti aventi come finalità il riutilizzo commerciale delle informazioni provenienti dal settore pubblico. Numerosi sono stati gli esperti intervenuti.
Tra i primi è stato Massimo Garribba, coordinatore del programma “eContent” presso la preposta DG della Commissione europea ad analizzare, attraverso una dettagliata relazione, finalità e procedure tecnico-amministrative per la progettazione e l’attuazione del programma.
Soffermandosi sulle azioni da realizzare nel 2004 ha sottolineato come esse “ dovranno dimostrare di avere dimensioni considerevoli e di poter garantire un impatto durevole sul mercato al fine integrare nella proposta di progetto un modello ben sviluppato, che identifichi l’utenza di base e i meccanismi di finanziamento”.
Ad illustrare i dati tecnici ed i criteri di valutazione applicati nella selezione dei progetti eContent ha provveduto Alfredo Michele Ronchi, docente al Politecnico di Milano in “Strumenti e Tecniche per la multimedialità”, il quale ha presentato gli elementi-base della strutturazione di una domanda eContent che permettono di giudicare la validità dell’idea progettuale.
Gabriella Bigatti, vice Presidente dell’ Associazione Progettisti comunitari (APROCOM) di Torino ha rimarcato invece i due scopi “politici” del programma: da un lato agevolare la realizzazione di servizi europei basati sulle informazioni del settore pubblico; dall’altro promuovere un uso transfrontaliero efficiente delle informazioni del settore pubblico da parte delle imprese private al fine di produrre valore aggiunto.
È toccato infine a Floriana di Giacomo dell’Agenzia nazionale per la Promozione della Ricerca Europea (APRE) soffermarsi sulla seconda linea del programma, l’adattamento linguistico e culturale del contenuto, attraverso la quale la Commissione europea vuole favorire nuovi partenariati tra i vari attori dell’industria dei contenuti e delle lingue coinvolti nella produzione, nella consegna e nell’individuazione dei contenuti inseriti in rete. “L’obiettivo centrale- ha sottolineato- rimane principalmente quello di riunire infrastrutture linguistiche (per esempio lessici, grammatiche, regole per la formazione terminologica, indici intelligenti, ecc.) e fornire un accesso conveniente e un punto di commercializzazione per i fornitori e i distributori di contenuti nonché per i fornitori di servizi linguistici”.
Nella seconda parte del workshop si sono confrontati una serie di esperienze di best practices presentati da un gruppo di esperti altamente specializzati nel campo dell’ICT.
Riccardo Sanna, responsabile della misura 6.3 del POR Puglia- Rete Rupar, ha sviluppato un’ampia riflessione sull’attuazione della rete regionale RUPAR soffermandosi sul ruolo dell’e-Government, che non consiste, ha affermato, “ soltanto nella sostituzione delle tecnologie digitali a quelle analogiche ma anche nella ridefinizione delle funzioni di governo e delle forme di organizzazione dei sistemi complessi per ottimizzare l’uso dei sistemi informatici”. L’e-Gov va considerato, quindi, non come “la modernizzazione” della PA ma come uno strumento per raggiungerla: in caso contrario si corre il rischio di legarlo alla mera diffusione fisica di strumenti digitali senza associarlo alla ristrutturazione organizzativa della PA. Claudia Soria, ricercatrice dell’ Istituto di Linguistica computazionale del CNR di Pisa ha di seguito descritto il progetto MUSI (MUltilingual Summarization for the Internet) un sistema di sommarizzazione automatica multilingue per accedere ad informazioni via web, applicato al dominio medico, ed il progetto INTERA (INTegrated European Language Data Repository Area) che ha la finalità di sviluppare una piattaforma europea integrata per le risorse linguistiche attraverso interconnessione dei dati e la loro descrizione unificata mediante metadati nonché la creazione di nuove risorse multilingui scritte per lingue scarsamente rappresentate. Costruire e valorizzare esperienze innovative per meglio orientare le strategie di sviluppo locale. È con questa affermazione che Vito Santacesaria, Presidente della Consulta Regionale del terziario avanzato di Confindustria, ha presentato l’idea-guida del progetto “Apulian Industries Community” che ha coinvolto le Associazioni degli Industriali di tutte le province pugliesi con l’obiettivo di dotare il sistema industriale pugliese della necessaria infrastruttura “culturale” e per cogliere le sfide e le opportunità offerte dalla moderna Società dell’informazione. È stata la volta poi di Cristina Di Modugno – ricercatrice del Centro Studi Erasmo – che ha illustrato il progetto ABSIDE, sviluppato nell’ambito del Programma Equal e lanciato dall’Unione Europea per facilitare l’inclusione delle persone svantaggiate sul piano sociale e lavorativo attraverso metodologie didattiche basate sull’integrazione di formazione personalizzata e formazione mista. Claudio Bocci – responsabile dello “Sportello Cultura” di Federculture ha svolto una approfondita relazione su una importante iniziativa (il progetto “Virtual Heritage” ) che si prefigge la creazione di un centro per la ricerca, la formazione e la fruizione digitale del patrimonio culturale attraverso sistemi di realtà virtuale e tecnologie avanzate con due luoghi operativi: una sede dedicata alla formazione, alla didattica, alla ricerca e di incubatore di impresa ed un’altra sede finalizzata alla fruizione/comunicazione. La prima sarà frequentata da ricercatori, studenti, docenti e consterà di laboratori informatici, aule didattiche e sale convegni (o altro a seconda dei progetti operativi e di collaborazione con aziende ed enti pubblici) anche al fine di formare nuove profili professionali; nella stessa sede si potrà prevedere, inoltre, la creazione di un vero e proprio incubatore per nuove imprese destinate a operare lungo l’intera filiera che collegherà le nuove tecnologie e il patrimonio culturale. La seconda sede sarà aperta al pubblico e dotata di strumenti avanzati di realtà virtuale immersivi e semi-immersivi: dome, teatri virtuali, cave.
Infine Giulio Volpe professore di Ar-cheologia e Presidente del Corso di Lau-rea in Beni culturali dell’Università degli Studi di Foggia ha illustrato il Progetto Crosso “ Sistemi basati sulla conoscenza per l’apprendimento in Rete e la fruizione personalizzata dei Beni culturali”.
La lunga giornata di studio si è conclusa con un brainstorming finale durante il quale sono state poste le basi per un network permanente al fine di sviluppare e rilanciare tutte le idee e le metodiche progettuali emerse nelle esperienze descritte per la possibile realizzazione di future iniziative comuni nell’ambito della progettazione comunitaria nella c.d. eEurope.
“I contenuti multimediali rappresentano oramai un elemento strategico all’interno delle pubbliche amministrazioni ed un volano di sviluppo economico per il nostro territorio”, questo uno dei passaggi più rilevanti dell’intervento di apertura del Consigliere regionale Salvatore Greco, Presidente della Commissione “Politiche comunitarie” della Regione Puglia che, nel portare i saluti ufficiali a nome della Presidenza del Consiglio regionale, ha lodato l’iniziativa cogliendo l’occasione per una riflessione complessiva sullo stato di attuazione delle attività regionali in materia di informatizzazione e diffusione dell’ICT presso gli Enti locali.
A presiedere l’intera giornata dei lavori è stato chiamato Cosimo Notarstefano - Jean Monnet Professor e coordinatore del “Polo Euromediterraneo” delle Università pugliesi - il quale ha evidenziato l’importanza della giornata di studi quale momento di confronto a più voci tra esperti del settore, amministrazioni pubbliche, enti culturali, imprese di sistemi informativi, biblioteche.
Ma cosa finanzia ed a chi si rivolge il programma eContent?
Ideato per sviluppare e sostenere tutti i contenuti multimediali digitali che si estendano nella dimensione transnazionale dei servizi e del partenariato pubblico-privato, esso si propone, in modo specifico, di finanziare progetti aventi come finalità il riutilizzo commerciale delle informazioni provenienti dal settore pubblico. Numerosi sono stati gli esperti intervenuti.
Tra i primi è stato Massimo Garribba, coordinatore del programma “eContent” presso la preposta DG della Commissione europea ad analizzare, attraverso una dettagliata relazione, finalità e procedure tecnico-amministrative per la progettazione e l’attuazione del programma.
Soffermandosi sulle azioni da realizzare nel 2004 ha sottolineato come esse “ dovranno dimostrare di avere dimensioni considerevoli e di poter garantire un impatto durevole sul mercato al fine integrare nella proposta di progetto un modello ben sviluppato, che identifichi l’utenza di base e i meccanismi di finanziamento”.
Ad illustrare i dati tecnici ed i criteri di valutazione applicati nella selezione dei progetti eContent ha provveduto Alfredo Michele Ronchi, docente al Politecnico di Milano in “Strumenti e Tecniche per la multimedialità”, il quale ha presentato gli elementi-base della strutturazione di una domanda eContent che permettono di giudicare la validità dell’idea progettuale.
Gabriella Bigatti, vice Presidente dell’ Associazione Progettisti comunitari (APROCOM) di Torino ha rimarcato invece i due scopi “politici” del programma: da un lato agevolare la realizzazione di servizi europei basati sulle informazioni del settore pubblico; dall’altro promuovere un uso transfrontaliero efficiente delle informazioni del settore pubblico da parte delle imprese private al fine di produrre valore aggiunto.
È toccato infine a Floriana di Giacomo dell’Agenzia nazionale per la Promozione della Ricerca Europea (APRE) soffermarsi sulla seconda linea del programma, l’adattamento linguistico e culturale del contenuto, attraverso la quale la Commissione europea vuole favorire nuovi partenariati tra i vari attori dell’industria dei contenuti e delle lingue coinvolti nella produzione, nella consegna e nell’individuazione dei contenuti inseriti in rete. “L’obiettivo centrale- ha sottolineato- rimane principalmente quello di riunire infrastrutture linguistiche (per esempio lessici, grammatiche, regole per la formazione terminologica, indici intelligenti, ecc.) e fornire un accesso conveniente e un punto di commercializzazione per i fornitori e i distributori di contenuti nonché per i fornitori di servizi linguistici”.
Nella seconda parte del workshop si sono confrontati una serie di esperienze di best practices presentati da un gruppo di esperti altamente specializzati nel campo dell’ICT.
Riccardo Sanna, responsabile della misura 6.3 del POR Puglia- Rete Rupar, ha sviluppato un’ampia riflessione sull’attuazione della rete regionale RUPAR soffermandosi sul ruolo dell’e-Government, che non consiste, ha affermato, “ soltanto nella sostituzione delle tecnologie digitali a quelle analogiche ma anche nella ridefinizione delle funzioni di governo e delle forme di organizzazione dei sistemi complessi per ottimizzare l’uso dei sistemi informatici”. L’e-Gov va considerato, quindi, non come “la modernizzazione” della PA ma come uno strumento per raggiungerla: in caso contrario si corre il rischio di legarlo alla mera diffusione fisica di strumenti digitali senza associarlo alla ristrutturazione organizzativa della PA. Claudia Soria, ricercatrice dell’ Istituto di Linguistica computazionale del CNR di Pisa ha di seguito descritto il progetto MUSI (MUltilingual Summarization for the Internet) un sistema di sommarizzazione automatica multilingue per accedere ad informazioni via web, applicato al dominio medico, ed il progetto INTERA (INTegrated European Language Data Repository Area) che ha la finalità di sviluppare una piattaforma europea integrata per le risorse linguistiche attraverso interconnessione dei dati e la loro descrizione unificata mediante metadati nonché la creazione di nuove risorse multilingui scritte per lingue scarsamente rappresentate. Costruire e valorizzare esperienze innovative per meglio orientare le strategie di sviluppo locale. È con questa affermazione che Vito Santacesaria, Presidente della Consulta Regionale del terziario avanzato di Confindustria, ha presentato l’idea-guida del progetto “Apulian Industries Community” che ha coinvolto le Associazioni degli Industriali di tutte le province pugliesi con l’obiettivo di dotare il sistema industriale pugliese della necessaria infrastruttura “culturale” e per cogliere le sfide e le opportunità offerte dalla moderna Società dell’informazione. È stata la volta poi di Cristina Di Modugno – ricercatrice del Centro Studi Erasmo – che ha illustrato il progetto ABSIDE, sviluppato nell’ambito del Programma Equal e lanciato dall’Unione Europea per facilitare l’inclusione delle persone svantaggiate sul piano sociale e lavorativo attraverso metodologie didattiche basate sull’integrazione di formazione personalizzata e formazione mista. Claudio Bocci – responsabile dello “Sportello Cultura” di Federculture ha svolto una approfondita relazione su una importante iniziativa (il progetto “Virtual Heritage” ) che si prefigge la creazione di un centro per la ricerca, la formazione e la fruizione digitale del patrimonio culturale attraverso sistemi di realtà virtuale e tecnologie avanzate con due luoghi operativi: una sede dedicata alla formazione, alla didattica, alla ricerca e di incubatore di impresa ed un’altra sede finalizzata alla fruizione/comunicazione. La prima sarà frequentata da ricercatori, studenti, docenti e consterà di laboratori informatici, aule didattiche e sale convegni (o altro a seconda dei progetti operativi e di collaborazione con aziende ed enti pubblici) anche al fine di formare nuove profili professionali; nella stessa sede si potrà prevedere, inoltre, la creazione di un vero e proprio incubatore per nuove imprese destinate a operare lungo l’intera filiera che collegherà le nuove tecnologie e il patrimonio culturale. La seconda sede sarà aperta al pubblico e dotata di strumenti avanzati di realtà virtuale immersivi e semi-immersivi: dome, teatri virtuali, cave.
Infine Giulio Volpe professore di Ar-cheologia e Presidente del Corso di Lau-rea in Beni culturali dell’Università degli Studi di Foggia ha illustrato il Progetto Crosso “ Sistemi basati sulla conoscenza per l’apprendimento in Rete e la fruizione personalizzata dei Beni culturali”.
La lunga giornata di studio si è conclusa con un brainstorming finale durante il quale sono state poste le basi per un network permanente al fine di sviluppare e rilanciare tutte le idee e le metodiche progettuali emerse nelle esperienze descritte per la possibile realizzazione di future iniziative comuni nell’ambito della progettazione comunitaria nella c.d. eEurope.