LA STRATEGIA DELLA COMMISSIONE PER UNA MIGLIORE POLITICA MARITTIMA E PESCA SOSTENIBILE - Sud in Europa

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LA STRATEGIA DELLA COMMISSIONE PER UNA MIGLIORE POLITICA MARITTIMA E PESCA SOSTENIBILE

Archivio > Anno 2009 > Dicembre 2009
di Donatella DEL VESCOVO    
Il quindici ottobre la Commissione europea ha presentato una relazione (COM (2009) 540 def. del 15 ottobre 2009, Relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Relazione intermedia sulla politica marittima integrata dell’UE) su quanto fatto nell’ultimo bien­nio in vista di una Politica marittima integrata.
In questa relazione non solo ha definito le priorità di questa nuova Politica marittima ma ha anche presentato delle proposte atte ad au­mentare la cooperazione tra i Paesi dell’Ue per quanto riguarda la sorveglianza in mare e soprattutto per rafforzare l’in­fluenza dell’Unione negli affari marittimi mondiali.
Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa nuova strategia marittima dell’Unione.
Sono molte le difficoltà che si presentano al settore marittimo negli ultimi anni, tra le principali la concorrenza per l’utilizzo dello spazio marino, i considerevoli progressi nel campo tecnologico, la globalizzazione, le mi­nacce alla sicurezza marittima, il degrado ambientale nonché gli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Difficoltà che nessuno Stato membro può affrontare da solo ma solo con l’aiuto congiunto dell’Ue nel suo insieme.
Per far fronte a queste problematiche l’Unione europea ha adottato tramite il Consiglio eu­ropeo del 14 dicembre 2007 (COM (2007) 575 def. del 10 ottobre 2007, Una politica marittima integrata per l’Unione europea) una Politica marittima integrata che delinea il quadro di gestione, gli obiettivi e gli strumenti proposti dalla Commis­sio­ne in questo settore.
Questa politica europea si è imposta come un nuovo approccio per valorizzare in maniera sostenibile lo sviluppo ottimale di tutte le attività connesse al mare.
In questo modo le istituzioni dell’Unione, insieme agli Stati membri e alle regioni, hanno creato strutture di governance al fine di assicurare che le politiche correlate ai mari non siano più elaborate in maniera isolata, ma tengano conto dei collegamenti e delle sinergie con altri ambiti strategici. Strumenti trasversali come la pianificazione dello spazio marittimo, la sorveglianza integrata o le conoscenze oceanografiche possono portare a progressi tangibili e a miglioramenti concreti nella gestione degli oceani. Tutte le politiche settoriali dell’UE che incidono sui mari e sulle coste, come la pesca, i trasporti, l’ambiente, l’energia, l’industria o la ricerca, sono state quindi radicalmente orientate verso una maggiore integrazione e coerenza. Fino ad oggi, infatti, le diverse attività e politiche connesse ai mari sono state gestite su basi in gran parte settoriali.
L’adozione di questa politica ha cambiato quindi il modo di adottare le decisioni nei settori marittimi, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà. Essa consentirà, infatti, alle autorità competenti di analizzare le interazioni tra i diversi settori e ambiti strategici interessati e di tenerne conto a tutti i livelli al fine di mettere a punto strumenti comuni per sfruttare le sinergie ed evitare i conflitti.
L’obiettivo principale della Politica marittima integrata è sviluppare al massimo lo sfruttamento sostenibile degli oceani e dei mari favorendo nel contempo la crescita dei settori marittimi e delle regioni costiere. Quest’obiettivo sarà realizzato at­tra­verso una strategia volta a mitigare gli effetti del cambiamento climatico nelle regioni costiere, la realizzazione di uno spazio marittimo europeo senza barriere amministrative o doganali, l’adozione di iniziative a livello internazionale per ridurre l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra delle na­vi e volte a contrastare la pratica dei rigetti in mare, le attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, e qualsiasi altra pratica distruttiva; infine la valorizzazione delle qualifiche professionali e degli studi nel settore marittimo al fine di migliorarne le prospettive di carriera.
Il secondo obiettivo della Politica marittima integrata è quel­lo di offrire una migliore qualità di vita nelle regioni costiere e ultraperiferiche, conciliando sviluppo economico e rispetto dell’ambiente. Ciò attraverso la promozione dello sviluppo del potenziale marittimo e del turismo insieme ad una strategia comunitaria per la prevenzione dei disastri in tali regioni.
Altra finalità è quella di migliorare la tecnologia e la ricerca marina al fine di analizzare l’impatto delle attività umane sui sistemi marini e offrire soluzioni per mitigare il degrado dell’ambiente e gli effetti del cambiamento climatico. Ed è solo con la creazione di un partenariato europeo relativo alle scienze marine che si può favorire un dialogo tra la comunità scientifica, l’industria e i responsabili politici.
Gli strumenti a disposizione della Commissione per questa nuova Politica marittima integrata sono innanzitutto una rete europea per la sorveglianza marittima destinata a garantire un utilizzo sicuro dei mari e la sicurezza delle frontiere marittime dell’Unione, problemi questi che hanno natura transnazionale. A questo proposito si è cercato di migliorare la cooperazione tra le guardie costiere degli Stati membri e soprattutto l’intero­pe­rabilità dei sistemi di sorveglianza. In secondo luogo una ge­stione integrata (terra e mare) delle zone costiere che serve a con­sentire meglio la pianificazione dello spazio marittimo, ma­teria che sebbene rientri nelle competenze degli Stati membri, è essenziale che venga presa più seriamente a livello europeo. Infine una fonte completa e accessibile di dati e informazioni riguardanti i fattori naturali e le attività umane connesse agli oceani, che ha lo scopo di agevolare il processo decisionale strategico sulla Politica marittima. Questo si avrà tramite la cre­a­zione di una rete europea di osservazione e di dati sull’ambiente marino e l’elaborazione di una cartografia multidimensionale delle acque dei diversi Stati membri.
Due anni dopo l’adozione di questa nuova politica dedicata ai mari la Commissione ha fatto un po’ il punto della situazione, indicando anche una serie di proposte per incoraggiare le parti interessate e le amministrazioni della regione a gestire gli affari marittimi in maniera più integrata, approfondire la cooperazione tre le diverse autorità di settore e istituire un gruppo di lavoro sulla Politica marittima.
Da questo documento si deduce che a distanza di due anni, sono stati fatti passi avanti in tutta l’Unione europea per coinvolgere maggiormente le parti interessate del settore marittimo e per individuare sinergie strategiche. Ad esempio più Stati membri hanno varato iniziative per l’integrazione delle politiche marittime e vi è stata una sempre maggiore condivisione delle migliori prassi negli approcci integrati di Politica marittima. Esempi importanti sono il “Nationaal Waterplan” nei Paesi Bassi, il “Grenelle de la Mer” in Francia, il piano “Entwick­lungsplan Meer” in Germania, il disegno di legge svedese su una politica marittima coerente, il piano interdipartimentale per la politica marittima in Polonia e il disegno di legge “Marine Bill” nel Regno Unito.
In merito agli strumenti creati per sostenere la Politica marittima integrata sono stati evidenziati i primi importanti risultati. Per quanto concerne l’integrazione della sorveglianza marittima, è stato sottolineato il bisogno crescente di individuare, mo­nitorare, intercettare e controllare le attività illegali in mare, nonché prevenire incidenti in mare, individuare gli scarichi illegali di idrocarburi, monitorare le attività di pesca e salvaguardare l’ambiente. A questo scopo la Commissione ha prodotto sintesi dettagliate delle diverse iniziative realizzate a livello nazionale, regionale ed europeo sull’integrazione della sorveglianza marittima (SEC(2008) 2337), ha ultimato uno studio sugli aspetti giuridici e regolamentari dell’integrazione della sorveglianza marittima e ha svolto una valutazione di concerto con l’Agenzia europea per la difesa e lo Stato maggiore dell’UE in risposta a una richiesta del Consiglio “Difesa” (COSDP 949, PESC 1366). Ha inoltre lanciato due inviti a presentare proposte, per un importo totale di 5,7 milioni di euro (inviti a presentare proposte MARE/2008/13 e 2009/04), per progetti pilota sull’integrazione della sorveglianza marittima che promuovano una maggiore collaborazione tra autorità nazionali nel Me­di­terraneo e in un bacino marittimo dell’Europa del Nord. È stata inoltre adottata una direttiva quadro sulla strategia per l’am­biente marino (direttiva 2008/56/CE del 17 giugno 2008 in GUUE L164 del 25 giugno 2008), che costituisce il pilastro ambientale della Politica marittima integrata, la quale impone agli Stati membri il conseguimento di un migliore stato ecologico nelle loro zone marine entro il 2020 e tutela quindi la base di risorse su cui poggiano le attività economiche e sociali correlate al mare.
Le procedure di controllo sul pescato, comprese le ispezioni, sono state standardizzate, per garantire un’applicazione uniforme delle norme in tutta l’Unione. Saranno effettuati controlli in mare, nei porti, durante il trasporto e sul mercato, per verificare ogni anello della catena che porta il pesce dalla rete alla tavola. Vi sarà una semplificazione dei regolamenti e a un’armonizzazione delle sanzioni per la pesca illegale. Per i recidivi è prevista la possibilità di una sospensione dei permessi di pesca. La Commissione inoltre avrà d’ora in poi mezzi più rilevanti per controllare l’attuazione della politica della pesca da parte degli Stati membri: fra i suoi poteri ci sarà ad esempio quello di chiudere con più facilità gli stabilimenti e di imporre sanzioni pecuniarie ai governi europei.
Per quanto riguarda invece la gestione integrata delle zone costiere la Commissione ha varato nel 2009 un progetto di so­stegno per incoraggiare la condivisione delle pratiche e promuo­vere un efficace attuazione della stessa (http://ec.europa.eu/maritimeaffairs/maritimeday/index_en.ht).
Infine in merito alla rete europea di osservazione e di dati sull’ambiente marino è stato indicato un lungo cammino da percorrere in quanto per il momento le conoscenze oceanografiche sono ancora molto isolate e soprattutto inefficienti sotto il profilo dei costi. Sono in corso azioni preparatorie concrete per raccogliere, a livello di bacini marini, un corpus di dati nei settori dell’idrografia, della geologia, della biologia e della chimica. La Commissione, attraverso il suo servizio statistico, ha raccolto dati socioeconomici relativi ai bacini marini e identificato una serie di obiettivi da raggiungere.
Questa nuova Politica ha inoltre rafforzato il coordinamento in molte altre politiche pertinenti dell’Unione europea, comprese quelle riguardanti la sicurezza della navigazione e dei porti, la promozione dei poli marittimi, il sostegno al settore europeo delle costruzioni navali e delle apparecchiature marittime, lo sviluppo del turismo costiero e marittimo sostenibile o la strategia sull’adeguamento ai cambiamenti climatici.
Gli ultimi due anni hanno sostanzialmente confermato che la Politica marittima integrata è una politica estremamente promettente, in grado di offrire un contributo significativo alla crescita, all’occupazione e alla sostenibilità dell’ambiente per le zone costiere dell’Europa. Nonostante la sua giovane età, questa nuova politica europea ha già cambiato il modo in cui l’Eu­ropa gestisce il suo patrimonio marittimo e costiero.
È quindi fondamentale mantenere questo impeto iniziale per affrontare le principali sfide di medio e lungo termine rappresentante dalla protezione dell’ambiente e dalla crescita e dal be­nessere economico. Il doppio impatto dei cambiamenti climatici e della crisi economica è particolarmente sentito nel mon­do marittimo. È quindi importante liberare il potenziale economico dell’Europa marittima, ottimizzare l’azione dei go­verni nei confronti dei mari e ricercare nuove sinergie che consentano alla crescita economica e alla stabilità ambientale di sostenersi a vicenda.
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