RECENTI SVILUPPI NELLE RELAZIONI TRA L'UNIONE EUROPEA E LA RUSSIA
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Il processo di transizione della Russia verso una moderna economia di mercato che risulti integrata nel sistema economico globale ha conosciuto, negli ultimi anni, alcuni significativi sviluppi nella realizzazione di un buon livello di crescita economica e nell’avvio di coerenti riforme politiche e strutturali. Il rialzo dei prezzi del petrolio e del gas, che costituiscono le principali esportazioni della Russia nel mercato mondiale, la svalutazione del rublo e l’attuazione di prudenti politiche economiche hanno permesso, infatti, al Paese di raggiungere una certa stabilità macroeconomica i cui indici sono la crescita del prodotto interno lordo ad un tasso annuo del 6,5%, la drastica riduzione della inflazione, la bilancia dei pagamenti in attivo e la sensibile diminuzione delle fuoriuscite di capitali.
In questo quadro positivo, alcune importanti riforme strutturali hanno interessato ampi segmenti dell’economia quali la deregolamentazione economica, il sistema fiscale, il sistema pensionistico e la proprietà terriera. Naturalmente si tratta di un percorso appena intrapreso che richiede ancora importanti interventi tesi a migliorare il clima per gli investimenti ed a generare una più alta produttività soprattutto nel settore manifatturiero oltre che a consolidare l’operare di istituzioni democratiche che si ispirino ai principi dello stato di diritto, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali al fine di evitare il ri-schio che la maggiore stabilità politica sia determinata dal ruolo marginale delle opposizioni al governo e dalla limitata libertà di espressione dei mass media.
L’Unione europea nutre un interesse strategico nella promozione dello sviluppo della Russia data l’importanza delle relazioni economiche tra esse intercorrenti. La Russia è il quinto maggiore partner commerciale dell’Unione europea (dopo Stati Uniti, Svizzera, Cina e Giappone) ed è soprattutto un importante fornitore di risorse energetiche. L’Unione europea, dal canto suo, è la principale fonte di tecnologie, know how ed investimenti in Russia. La Russia esporta nel mercato dell’Unione europea petrolio e prodotti agricoli. L’Unione europea esporta nel mercato russo macchinari, prodotti chimici, materiali per trasporti e prodotti tessili. Una significativa porzione dei beni che entrano nel mercato comunitario beneficia del Sistema generalizzato di preferenze dell’Unione europea. A partire dal 1991, l’Unione europea ha destinato alla Russia più di 2,6 miliardi di euro attraverso il Programma TACIS al fine di promuovere la transizione in una economia di mercato e consolidare la democrazia e lo stato di diritto. Recentemente l’allargamento dell’Unione europea a dieci nuovi Stati membri ha accresciuto ulteriormente la necessità di ampliare ed approfondire le esistenti relazioni dato che lo spostamento dei confini comunitari coinvolge la Russia nella Politica europea di prossimità tesa a creare le condizioni di prosperità e stabilità politica nelle nuove zone limitrofe.
La chiave di volta delle relazioni tra l’Unione europea e la Russia è l’Accordo di cooperazione e partenariato, concluso nel 1997 ed esteso ai nuovi Stati membri con apposito protocollo nel 2004, nel quale vengono enunciati i principali obiettivi comuni e vengono creati contatti istituzionali per la gestione dei rapporti bilaterali. L’accordo in questione copre diverse aree tematiche riguardanti rispettivamente la cooperazione economica e commerciale, finalizzata alla progressiva liberalizzazione degli scambi sulla base del principio della nazione più favorita, alla eliminazione delle restrizioni quantitative ed alla armonizzazione legislativa anche in materia di libertà di stabilimento, di concorrenza e di proprietà intellettuale; la cooperazione nei settori della scienza e della tecnologia, dell’energia, dei trasporti e dello spazio; il dialogo politico su questioni internazionali di reciproco interesse e la cooperazione per l’osservanza dei principi di democrazia e del rispetto dei diritti umani; la cooperazione in materia di giustizia ed affari interni tesa a prevenire le attività illegali, il traffico di stupefacenti, il riciclaggio di denaro ed il crimine organizzato. Il quadro istituzionale prevede un Consiglio per la partnership permanente, organo a composizione variabile in cui si riuniscono i rappresentati dei ministeri di volta in volta competenti in relazione alla materia trattata; una Commissione per la cooperazione, istituita nel 2004, che si articola in nove sottocommissioni che si confrontano su questioni tecniche incontrandosi alternativamente a Mosca ed a Bruxelles; un Comitato per la cooperazione parlamentare in cui i membri del Parlamento europeo e della Duma russa si incontrano a scadenza regolare per discutere su questioni di attualità.
I principali contatti istituzionali tra l’Unione europea e la Russia si realizzano grazie ai Summit organizzati due volte all’anno in cui l’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea, il Presidente della Commissione europea ed il Presidente della Federazione Russa discutono le questioni relative al raggiungimento degli obiettivi condivisi.
Il Summit di San Pietroburgo del 31 maggio 2004 ha segnato un importante passo in avanti nelle relazioni tra l’Unione europea e la Russia dato che in quella sede si è deciso di realizzare nel lungo termine spazi comuni nei settori dell’economia, della libertà sicurezza e giustizia, della sicurezza esterna e della ricerca, istruzione e cultura. Questo ambizioso progetto ha assunto contorni più definiti nel corso del Summit di Mosca del 10 maggio 2005 in cui i leader dell’Unione europea e della Russia hanno adottato le linee guida per la realizzazione dei diversi spazi comuni.
La realizzazione dello Spazio economico europeo si orienterà nell’abbattimento delle barriere agli scambi ed agli investimenti e nella promozione della competitività sulla base dei principi di non discriminazione, trasparenza e buon governo. Fondamentale sarà la cooperazione in materia di investimenti, concorrenza, servizi finanziari, telecomunicazioni, trasporti, energia, infrastrutture, cambiamento climatico ed attività spaziali.
La realizzazione dello Spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia sarà incentrata sulla promozione dei principi di democrazia, stato di diritto, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, inclusa la libertà e l’indipendenza dei media e l’effettiva applicazione dei valori comuni da parte di sistemi giurisdizionali indipendenti. In questo settore, rientra anche l’adozione di Accordi di riammissione e di Accordi per facilitare il rilascio di visti al fine di favorire la circolazione delle persone, i cui negoziati hanno recentemente registrato importanti passi in avanti grazie all’espressione di orientamenti comuni in materia da entrambe le parti.
La realizzazione dello Spazio comune per la sicurezza estera richiederà l’assunzione di una responsabilità condivisa per la promozione di un ordine internazionale basato su rapporti multilaterali che riconoscano il ruolo centrale delle Nazioni Unite e delle altre organizzazioni internazionali e regionali tra le quali figurano l’OCSE ed il Consiglio d’Europa. L’Unione europea e la Russia si sono impegnate a cooperare per la risoluzione dei conflitti nelle zone limitrofe ai rispettivi confini dando particolare rilevanza alle misure tese alla assistenza umanitaria, alla ricostruzione economica ed alla lotta contro la povertà e gli abusi sui diritti umani. In questo settore, l’Unione europea è già da alcuni anni attiva grazie alle Iniziative europee per la democrazia ed i diritti umani e all’Ufficio umanitario della Commissione europea che è il più importante donatore nella regione del Caucaso. Recentemente, nel corso del Summit di Londra del 4 ottobre scorso, la Commissione, in accordo con le autorità russe, ha deciso di stanziare venti milioni di euro del Programma TACIS per il nord del Caucaso da destinare alla sanità, alla istruzione ed alla creazione di opportunità di lavoro. La promozione della pace e della stabilità internazionale passa anche attraverso l’Azione congiunta europea sul disarmo e la non proliferazione che vede proprio la Russia tra i principali interlocutori dell’Unione europea.
La realizzazione dello Spazio comune sulla ricerca, istruzione e cultura sarà incentrata sulla creazione di una comunità di ricerca che sappia individuare le misure idonee alla promozione della crescita economica e della competitività oltre che alla promozione della cooperazione nel campo dell’istruzione pur nel rispetto delle diversità culturali e linguistiche.
Il dialogo tra l’Unione europea e la Russia trova un importante momento propulsivo nella Tavola rotonda degli industriali, forum permanente finalizzato a far sentire la voce delle parti produttive nelle scelte strategiche di cooperazione mediante raccomandazioni che hanno spesso dato impulso ad iniziative di carattere economico e politico. Ma non solo. L’Unione europea, sulla base del Regolamento n. 99/2000 del 29 dicembre 1999 in materia di assistenza ai partner nell’Europa orientale e in Asia, ha delineato un Country Strategy Paper nel quale ha assunto l’impegno di dare pieno sostegno al programma di riforme socio-economiche ed alla creazione di assetti giuridici, istituzionali ed amministrativi che agevolino lo sviluppo della Russia attraverso l’adozione di Programmi indicativi a scadenza biennale.
Il Programma indicativo per il biennio 2004 – 2006, in piena continuità con il precedente Programma per il 2002 – 2003, indica quali aree di cooperazione: il sostegno alle riforme legislative, istituzionali ed amministrative, che comprende anche la lotta contro il crimine organizzato e le questioni legate alle migrazioni; il sostegno al settore privato, mediante la riforma dei sistemi finanziari e la progettazione di infrastrutture; nonché il sostegno per affrontare le conseguenze sociali della transizione, mediante interventi sul settore sanitario, sulle politiche del lavoro, sulla istruzione e sui servizi municipali. La stabilizzazione politica ed economica della Russia sul versante interno costituisce un presupposto indispensabile per intensificare il dialogo politico sul versante esterno e per sostenere l’integrazione della Russia nelle principali istituzioni internazionali. A questo proposito, si deve ricordare come l’Unione europea si sia fortemente impegnata negli ultimi anni per accelerare i negoziati per l’adesione della Russia all’Organizzazione mondiale del commercio.
L’ampio spettro di iniziative intraprese al duplice fine di promuovere lo sviluppo economico della Russia e di contribuire al consolidamento dello stato di diritto in questo paese rende evidente la volontà dell’Unione europea di cercare nel panorama internazionale non soltanto partner commerciali affidabili ma anche validi interlocutori con i quali affrontare, sulla base di principi e valori condivisi, le più sensibili problematiche politiche che il nuovo millennio ha posto in agenda.
In questo quadro positivo, alcune importanti riforme strutturali hanno interessato ampi segmenti dell’economia quali la deregolamentazione economica, il sistema fiscale, il sistema pensionistico e la proprietà terriera. Naturalmente si tratta di un percorso appena intrapreso che richiede ancora importanti interventi tesi a migliorare il clima per gli investimenti ed a generare una più alta produttività soprattutto nel settore manifatturiero oltre che a consolidare l’operare di istituzioni democratiche che si ispirino ai principi dello stato di diritto, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali al fine di evitare il ri-schio che la maggiore stabilità politica sia determinata dal ruolo marginale delle opposizioni al governo e dalla limitata libertà di espressione dei mass media.
L’Unione europea nutre un interesse strategico nella promozione dello sviluppo della Russia data l’importanza delle relazioni economiche tra esse intercorrenti. La Russia è il quinto maggiore partner commerciale dell’Unione europea (dopo Stati Uniti, Svizzera, Cina e Giappone) ed è soprattutto un importante fornitore di risorse energetiche. L’Unione europea, dal canto suo, è la principale fonte di tecnologie, know how ed investimenti in Russia. La Russia esporta nel mercato dell’Unione europea petrolio e prodotti agricoli. L’Unione europea esporta nel mercato russo macchinari, prodotti chimici, materiali per trasporti e prodotti tessili. Una significativa porzione dei beni che entrano nel mercato comunitario beneficia del Sistema generalizzato di preferenze dell’Unione europea. A partire dal 1991, l’Unione europea ha destinato alla Russia più di 2,6 miliardi di euro attraverso il Programma TACIS al fine di promuovere la transizione in una economia di mercato e consolidare la democrazia e lo stato di diritto. Recentemente l’allargamento dell’Unione europea a dieci nuovi Stati membri ha accresciuto ulteriormente la necessità di ampliare ed approfondire le esistenti relazioni dato che lo spostamento dei confini comunitari coinvolge la Russia nella Politica europea di prossimità tesa a creare le condizioni di prosperità e stabilità politica nelle nuove zone limitrofe.
La chiave di volta delle relazioni tra l’Unione europea e la Russia è l’Accordo di cooperazione e partenariato, concluso nel 1997 ed esteso ai nuovi Stati membri con apposito protocollo nel 2004, nel quale vengono enunciati i principali obiettivi comuni e vengono creati contatti istituzionali per la gestione dei rapporti bilaterali. L’accordo in questione copre diverse aree tematiche riguardanti rispettivamente la cooperazione economica e commerciale, finalizzata alla progressiva liberalizzazione degli scambi sulla base del principio della nazione più favorita, alla eliminazione delle restrizioni quantitative ed alla armonizzazione legislativa anche in materia di libertà di stabilimento, di concorrenza e di proprietà intellettuale; la cooperazione nei settori della scienza e della tecnologia, dell’energia, dei trasporti e dello spazio; il dialogo politico su questioni internazionali di reciproco interesse e la cooperazione per l’osservanza dei principi di democrazia e del rispetto dei diritti umani; la cooperazione in materia di giustizia ed affari interni tesa a prevenire le attività illegali, il traffico di stupefacenti, il riciclaggio di denaro ed il crimine organizzato. Il quadro istituzionale prevede un Consiglio per la partnership permanente, organo a composizione variabile in cui si riuniscono i rappresentati dei ministeri di volta in volta competenti in relazione alla materia trattata; una Commissione per la cooperazione, istituita nel 2004, che si articola in nove sottocommissioni che si confrontano su questioni tecniche incontrandosi alternativamente a Mosca ed a Bruxelles; un Comitato per la cooperazione parlamentare in cui i membri del Parlamento europeo e della Duma russa si incontrano a scadenza regolare per discutere su questioni di attualità.
I principali contatti istituzionali tra l’Unione europea e la Russia si realizzano grazie ai Summit organizzati due volte all’anno in cui l’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea, il Presidente della Commissione europea ed il Presidente della Federazione Russa discutono le questioni relative al raggiungimento degli obiettivi condivisi.
Il Summit di San Pietroburgo del 31 maggio 2004 ha segnato un importante passo in avanti nelle relazioni tra l’Unione europea e la Russia dato che in quella sede si è deciso di realizzare nel lungo termine spazi comuni nei settori dell’economia, della libertà sicurezza e giustizia, della sicurezza esterna e della ricerca, istruzione e cultura. Questo ambizioso progetto ha assunto contorni più definiti nel corso del Summit di Mosca del 10 maggio 2005 in cui i leader dell’Unione europea e della Russia hanno adottato le linee guida per la realizzazione dei diversi spazi comuni.
La realizzazione dello Spazio economico europeo si orienterà nell’abbattimento delle barriere agli scambi ed agli investimenti e nella promozione della competitività sulla base dei principi di non discriminazione, trasparenza e buon governo. Fondamentale sarà la cooperazione in materia di investimenti, concorrenza, servizi finanziari, telecomunicazioni, trasporti, energia, infrastrutture, cambiamento climatico ed attività spaziali.
La realizzazione dello Spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia sarà incentrata sulla promozione dei principi di democrazia, stato di diritto, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, inclusa la libertà e l’indipendenza dei media e l’effettiva applicazione dei valori comuni da parte di sistemi giurisdizionali indipendenti. In questo settore, rientra anche l’adozione di Accordi di riammissione e di Accordi per facilitare il rilascio di visti al fine di favorire la circolazione delle persone, i cui negoziati hanno recentemente registrato importanti passi in avanti grazie all’espressione di orientamenti comuni in materia da entrambe le parti.
La realizzazione dello Spazio comune per la sicurezza estera richiederà l’assunzione di una responsabilità condivisa per la promozione di un ordine internazionale basato su rapporti multilaterali che riconoscano il ruolo centrale delle Nazioni Unite e delle altre organizzazioni internazionali e regionali tra le quali figurano l’OCSE ed il Consiglio d’Europa. L’Unione europea e la Russia si sono impegnate a cooperare per la risoluzione dei conflitti nelle zone limitrofe ai rispettivi confini dando particolare rilevanza alle misure tese alla assistenza umanitaria, alla ricostruzione economica ed alla lotta contro la povertà e gli abusi sui diritti umani. In questo settore, l’Unione europea è già da alcuni anni attiva grazie alle Iniziative europee per la democrazia ed i diritti umani e all’Ufficio umanitario della Commissione europea che è il più importante donatore nella regione del Caucaso. Recentemente, nel corso del Summit di Londra del 4 ottobre scorso, la Commissione, in accordo con le autorità russe, ha deciso di stanziare venti milioni di euro del Programma TACIS per il nord del Caucaso da destinare alla sanità, alla istruzione ed alla creazione di opportunità di lavoro. La promozione della pace e della stabilità internazionale passa anche attraverso l’Azione congiunta europea sul disarmo e la non proliferazione che vede proprio la Russia tra i principali interlocutori dell’Unione europea.
La realizzazione dello Spazio comune sulla ricerca, istruzione e cultura sarà incentrata sulla creazione di una comunità di ricerca che sappia individuare le misure idonee alla promozione della crescita economica e della competitività oltre che alla promozione della cooperazione nel campo dell’istruzione pur nel rispetto delle diversità culturali e linguistiche.
Il dialogo tra l’Unione europea e la Russia trova un importante momento propulsivo nella Tavola rotonda degli industriali, forum permanente finalizzato a far sentire la voce delle parti produttive nelle scelte strategiche di cooperazione mediante raccomandazioni che hanno spesso dato impulso ad iniziative di carattere economico e politico. Ma non solo. L’Unione europea, sulla base del Regolamento n. 99/2000 del 29 dicembre 1999 in materia di assistenza ai partner nell’Europa orientale e in Asia, ha delineato un Country Strategy Paper nel quale ha assunto l’impegno di dare pieno sostegno al programma di riforme socio-economiche ed alla creazione di assetti giuridici, istituzionali ed amministrativi che agevolino lo sviluppo della Russia attraverso l’adozione di Programmi indicativi a scadenza biennale.
Il Programma indicativo per il biennio 2004 – 2006, in piena continuità con il precedente Programma per il 2002 – 2003, indica quali aree di cooperazione: il sostegno alle riforme legislative, istituzionali ed amministrative, che comprende anche la lotta contro il crimine organizzato e le questioni legate alle migrazioni; il sostegno al settore privato, mediante la riforma dei sistemi finanziari e la progettazione di infrastrutture; nonché il sostegno per affrontare le conseguenze sociali della transizione, mediante interventi sul settore sanitario, sulle politiche del lavoro, sulla istruzione e sui servizi municipali. La stabilizzazione politica ed economica della Russia sul versante interno costituisce un presupposto indispensabile per intensificare il dialogo politico sul versante esterno e per sostenere l’integrazione della Russia nelle principali istituzioni internazionali. A questo proposito, si deve ricordare come l’Unione europea si sia fortemente impegnata negli ultimi anni per accelerare i negoziati per l’adesione della Russia all’Organizzazione mondiale del commercio.
L’ampio spettro di iniziative intraprese al duplice fine di promuovere lo sviluppo economico della Russia e di contribuire al consolidamento dello stato di diritto in questo paese rende evidente la volontà dell’Unione europea di cercare nel panorama internazionale non soltanto partner commerciali affidabili ma anche validi interlocutori con i quali affrontare, sulla base di principi e valori condivisi, le più sensibili problematiche politiche che il nuovo millennio ha posto in agenda.