FORUM DEI CITTADINI ITALO - GRECO
Archivio > Anno 2006 > Novembre 2006
di Irene PAOLINO
Come
contributo al periodo di riflessione sul processo di integrazione
europea, iniziato dopo i no alla ratifica del Trattato sulla
Costituzione europea con i referendum di Francia e Olanda, il Parlamento
europeo sta organizzando, in alcune regioni dell'Europa, dei Fora dei
Cittadini su tematiche di particolare rilievo.
In questo contesto, gli Uffici d'Informazione di Atene e Roma del Parlamento europeo hanno organizzato il 27 novembre scorso un Forum dei cittadini che si è svolto contemporaneamente a Bari e Patrasso sul tema "Immigrazione e integrazione europea: la nuova politica di vicinato dell'Unione europea".
Tale evento è stato realizzato in collaborazione con la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bari e l'Antenna di informazione della Commissione europea a Bari "Europe Direct Puglia".
L’obiettivo di questi Fora è quello di rispondere all’esigenza dei cittadini di interagire e di partecipare ad un’Europa più vicina e più tangibile, ad un’Europa che sia unita ed arricchita nella e dalla diversità culturale.
Queste iniziative, infatti, svolte in tutta l’Europa, hanno l’obiettivo di contribuire al dialogo interculturale e al senso di appartenenza ad ideali europei comuni.
La partecipazione di cittadini provenienti da orizzonti diversi, che agiscono e discutono di questioni europee comuni, in particolare di temi legati alla cittadinanza dell’Unione europea, diventa un effettivo valore aggiunto europeo in grado di produrre un effetto moltiplicatore eccezionale.
Il forum, infatti, rappresenta uno strumento efficace di dialogo e di confronto, in quanto attraverso l’impegno su questioni ed attività che interferiscono direttamente con la vita sociale e civile, permette ai cittadini la partecipazione diretta al dibattito sulla costruzione del futuro dell’Europa.
In questo contesto, il Parlamento europeo ha voluto ribadire l’importanza di una strategia globale per l’immigrazione. L’Unione europea, infatti, non dispone di una politica coerente in materia di immigrazione, in particolare di una politica sull’immigrazione legale e sul rimpatrio. Come già sottolineato durante la Conferenza di Tripoli, una gestione efficace dei flussi migratori non è possibile a livello nazionale, ma occorre un approccio globale, equilibrato e coerente dotando l’Unione degli strumenti legislativi e finanziari necessari per un’azione comune in questa materia.
Il problema dell’immigrazione clandestina, infatti, non si risolve con il controllo delle frontiere esterne ed il rimpatrio dei clandestini, ma anche attraverso l’apertura di canali legali di ingresso nell’UE, criteri comuni per l’ammissione, piani per lo sviluppo e gli investimenti nei paesi di origine e di transito.
Una politica coerente in materia di immigrazione deve essere accompagnata da una politica di integrazione che preveda l’elaborazione di politiche agricole e commerciali, che promuovano opportunità economiche nei paesi di origine e di transito, e di strategie di integrazione e di inclusione che prevedano l’integrazione regolare nel mercato del lavoro, il diritto all’istruzione e alla formazione, l’accesso ai servizi sociali e sanitari, nonché la partecipazione degli immigrati alla vita sociale, culturale e politica.
L’evento si è svolto alla presenza di autorità locali, regionali, nazionali ed europee, che hanno arricchito di contenuti e spunti interessanti il dibattito.
Tra gli interventi programmati, quello del Rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, del vice Presidente della Provincia di Bari, Onofrio Sisto, del Sindaco di Bari, Michele Emiliano, oltre agli eurodeputati Alfonso Andria, Enzo Lavarra, Salvatore Tatarella, al direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Prof. PierVirgilio Dastoli, e al Vicedirettore dell’Ufficio in Italia del Par-lamento europeo, dott. Paolo Meucci, che ha introdotto ed illustrato l’inizia-tiva.
L’evento, che ha riscosso un ampio successo di pubblico soprattutto giovanile, si è concluso con l’adesione, promossa dal Prof. Ennio Triggiani, all’Appello lanciato a Firenze il 17 novembre scorso, a riprendere con decisione, dopo la pausa di riflessione seguita all'esito negativo dei referendum francese e olandese, la progettazione e l'azione per le riforme.
In questo contesto, gli Uffici d'Informazione di Atene e Roma del Parlamento europeo hanno organizzato il 27 novembre scorso un Forum dei cittadini che si è svolto contemporaneamente a Bari e Patrasso sul tema "Immigrazione e integrazione europea: la nuova politica di vicinato dell'Unione europea".
Tale evento è stato realizzato in collaborazione con la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bari e l'Antenna di informazione della Commissione europea a Bari "Europe Direct Puglia".
L’obiettivo di questi Fora è quello di rispondere all’esigenza dei cittadini di interagire e di partecipare ad un’Europa più vicina e più tangibile, ad un’Europa che sia unita ed arricchita nella e dalla diversità culturale.
Queste iniziative, infatti, svolte in tutta l’Europa, hanno l’obiettivo di contribuire al dialogo interculturale e al senso di appartenenza ad ideali europei comuni.
La partecipazione di cittadini provenienti da orizzonti diversi, che agiscono e discutono di questioni europee comuni, in particolare di temi legati alla cittadinanza dell’Unione europea, diventa un effettivo valore aggiunto europeo in grado di produrre un effetto moltiplicatore eccezionale.
Il forum, infatti, rappresenta uno strumento efficace di dialogo e di confronto, in quanto attraverso l’impegno su questioni ed attività che interferiscono direttamente con la vita sociale e civile, permette ai cittadini la partecipazione diretta al dibattito sulla costruzione del futuro dell’Europa.
In questo contesto, il Parlamento europeo ha voluto ribadire l’importanza di una strategia globale per l’immigrazione. L’Unione europea, infatti, non dispone di una politica coerente in materia di immigrazione, in particolare di una politica sull’immigrazione legale e sul rimpatrio. Come già sottolineato durante la Conferenza di Tripoli, una gestione efficace dei flussi migratori non è possibile a livello nazionale, ma occorre un approccio globale, equilibrato e coerente dotando l’Unione degli strumenti legislativi e finanziari necessari per un’azione comune in questa materia.
Il problema dell’immigrazione clandestina, infatti, non si risolve con il controllo delle frontiere esterne ed il rimpatrio dei clandestini, ma anche attraverso l’apertura di canali legali di ingresso nell’UE, criteri comuni per l’ammissione, piani per lo sviluppo e gli investimenti nei paesi di origine e di transito.
Una politica coerente in materia di immigrazione deve essere accompagnata da una politica di integrazione che preveda l’elaborazione di politiche agricole e commerciali, che promuovano opportunità economiche nei paesi di origine e di transito, e di strategie di integrazione e di inclusione che prevedano l’integrazione regolare nel mercato del lavoro, il diritto all’istruzione e alla formazione, l’accesso ai servizi sociali e sanitari, nonché la partecipazione degli immigrati alla vita sociale, culturale e politica.
L’evento si è svolto alla presenza di autorità locali, regionali, nazionali ed europee, che hanno arricchito di contenuti e spunti interessanti il dibattito.
Tra gli interventi programmati, quello del Rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, del vice Presidente della Provincia di Bari, Onofrio Sisto, del Sindaco di Bari, Michele Emiliano, oltre agli eurodeputati Alfonso Andria, Enzo Lavarra, Salvatore Tatarella, al direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Prof. PierVirgilio Dastoli, e al Vicedirettore dell’Ufficio in Italia del Par-lamento europeo, dott. Paolo Meucci, che ha introdotto ed illustrato l’inizia-tiva.
L’evento, che ha riscosso un ampio successo di pubblico soprattutto giovanile, si è concluso con l’adesione, promossa dal Prof. Ennio Triggiani, all’Appello lanciato a Firenze il 17 novembre scorso, a riprendere con decisione, dopo la pausa di riflessione seguita all'esito negativo dei referendum francese e olandese, la progettazione e l'azione per le riforme.